Ciao Carissimo è l’album d’esordio dei Riforma. Il terzetto arriva da Grosseto e pubblica otto brani tra alternative rock, cantautorato e tracce di new wave, realizzati quasi interamente in presa diretta al Mono Studio di Milano con Enea Bardi (Jack Jaselli, Sananda Maitreya, Paola Turci).
Riforma traccia per traccia
La traccia d’apertura è anche la title track Ciao Carissimo, che parte con una risata e poi ripiega su toni leggermente meno allegri. Il pezzo anzi si dipana in modo malinconico, con qualche traccia di oscurità e qualche altra traccia di canzone d’autore.
L’impronta che la band lascia è quella del rock italiano storico, con strumentazione classica e testi di un certo rilievo. Che bella vita si conforma a modi più mossi, inserendo qualche piccolo effetto per sporcare la traccia. Più variegato il menù sonoro proposto da Identità di Te, che mantiene ritmi moderati ma cambia in corsa le strutture.
Esserci si affida a tessiture di chitarra per sottolineare la vocazione al rock melodico della band, con qualche spazio lasciato anche agli assoli. Il lato melodico e soft della band ha il sopravvento in Un po’ più a me, mentre Chissà accelera un po’, ma senza strafare.
La tua metà muove il discorso su piani che fanno pensare a certe rock band anni ’60, italiane e straniere (Tangerine Dream, per esempio). Io mi chiedo chiude l’album in maniera più aggressiva.
Il disco ha buoni spunti, forse il lato melodico prevale un po’ troppo spesso, ma l’esordio dei Riforma è comunque portatore di canzoni buone, di idee sensate e di sonorità piacevoli.