Scout TraKs: Bonjour Matisse, sogni fatti in casa
Il ragazzo si chiama Marco Mingolla, ha 19 anni, è pugliese di San Vito dei Normanni, provincia di Brindisi, studia Storia a Firenze e ha il sogno di fare musica. Anzi: la fa, con talento e buone promesse, come dimostra il demo da tre canzoni Fattincasa – Non prendetemi sul serio firmato di recente con il moniker Bonjour Matisse (lo si può ascoltare qui).
Ecco di che cosa abbiamo chiacchierato.
Raccontami un po’ della tua storia: chi sei e come ti sei avvicinato alla musica “attiva”?
Ho iniziato a suonare dieci anni fa, mi regalarono una chitarra classica il giorno del mio compleanno. All’inizio conoscevo una canzone e mezza:”La Canzone del Sole” e un giro di “Pizzica”. Il Re minore accanto al La minore profuma di Sud, di piedi nudi sulla terra, non c’è niente da fare!
Io, musicalmente, sono nato sotto il segno della taranta. Successivamente ho messo in piedi diversi progetti musicali finché poi, una volta trasferito a Firenze per studiare, ho realizzato – anzi sto realizzando – questo sogno che è “Bonjour Matisse”. Un progetto che mette insieme tante passioni: dalla musica, alla poesia, all’arte visiva!
Il tuo è un approccio “da cantautore” e hai evidenziato già dal titolo le qualità artigianali delle tue canzoni. Eppure ci si legge una notevole attenzione ai particolari: quanto tempo hai impiegato a “costruire” queste canzoni e come sono nate?
Le tre canzoni sono nate a febbraio. Avevo intenzione di registrarle, ma a diciannove anni, spesso, mancano i mezzi anche economici per farlo. Così in poche settimane ho cercato di mettere su uno “studio di registrazione” nella mia stanza in affitto e, grazie alla pazienza del coinquilino e dei vicini, ho realizzato “Fattincasa”.
E’ un demo casereccio, diciamo così. In qualche modo bisogna pur cominciare, giusto? Mi piace ripetere che i dettagli spesso fanno la differenza, quindi ho cercato di curare soprattutto i testi: ho provato a stuzzicare la fantasia dell’ascoltatore creando, attraverso le parole, delle immagini quotidiane, semplici.
Hai qualche personaggio di riferimento al quale ti sei ispirato? Che tipo di musica ascolti?
I personaggi di riferimento sono tanti: sono tutti i cantautori che ho ascoltato, tutte le persone che ho incontrato, tutti i poeti che ho letto. Se dovessi scegliere tre personaggi che su tutti influenzano la mia modesta scrittura direi Erri De Luca, Francesco De Gregori e Ernest Hemingway.
Adoro il rock, la new wave e, naturalmente, i cantautori italiani: da Tenco a Fred Buscaglione, da Dalla a De André a Nicolò Carnesi.
Queste tre canzoni sono un assaggio: stai già lavorando ad altri pezzi? Pensi che riuscirai a realizzare un lp intero in tempi brevi?
Sì, sto lavorando ad altri pezzi ma per organizzare una scaletta per un piccolo piccolo “tour”. Mi piacerebbe suonare il più possibile nei prossimi mesi e proverò a farlo in compagnia della mia chitarra.
C’è la volontà di registrare altre canzoni, ma al momento vorrei portare in giro la mia musica: è da un po’ di tempo che non suono e mi manca l’emozione del palco e del pubblico! Speriamo di incontrarci nei peggiori pub d’Italia!