Seville, “Who has decided for us?”: recensione e streaming

Who has decided for us è il nuovo album dei Seville. Nati a Padova nel 2016 dall’incontro tra Federico Ruzza, Sebastiano Nalin, Matteo Santaterra e Michele Tedesco, a una matrice rock aggiungono elementi indie e neo-psichedelici.

La band si è esibita in festival e locali di riferimento della scena veneta come Sub Cult Fest, Rise Festival, Mame Club, aprendo a band quali New Candys, Mamuthones, Orange Car Crash.

Nell’inverno tra il 2018 e 2019 iniziano le registrazioni del primo album, condotte in totale autonomia nello studio di Federico Ruzza, ricavato in un garage interrato. Nel 2019, concluse le registrazioni dell’album, Seville accompagnano la band inglese The Trusted nel loro mini-tour italiano; a marzo la prima esibizione all’estero, presso la Musikkens Hus di Aalborg, Danimarca.

Seville traccia per traccia

Si parte con un buon passo, quello di No streets to run, evidentemente figlia del songwriting americano sedimentato nei tempi, con un drumming sostenuto e molto pathos nel cantato.

Più morbidi i suoni di Susanne, ballad con toni romantici che segue, con il basso che si muove sinuoso sulla base di una canzone morbida e struggente.

Toni morbidi e un po’ languidi anche quelli di Dirt, leggermente più serena nel cantato e nello svolgimento, pur con un twist ritmico che cambia l’incedere del brano.

Still You (Nothing has changed so far) è altro brano di nostalgie e di cambi di ritmo, ma con una leggera prevalenza di movimenti fluidi, con un cantato ovattato e le tastiere quasi psych.

Ecco poi emergere False Man, con suoni più voluminosi e idee anche robuste, sempre collocate all’interno di un involucro di intenzioni gentili.

Arpeggi acustici aprono Sunday Drivers, instaurando un dialogo fitto a sei corde che offre poi spazio al climax interno del brano. Tentazioni quasi progressive si mostrano e scompaiono all’interno del brano.

Il disco si chiude con i toni piuttosto amari della chitarra di Regards, che si muove sulle prime in solitaria, e poi accompagna un brano dotato di una certa potenza.

Piace il senso del contrasto che si trova spesso all’interno delle canzoni dei Seville, che forniscono un’interpretazione personale di influenze internazionali con buona personalità.

Convincono di più comunque i brani in cui lasciano sfogo più o meno libero alle intenzioni sperimentali, rispetto a quelle in cui si ripiegano un po’ su cliché melodici.

Genere: rock-pop

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