È in uscita per Futura Dischi Milk it, il nuovo ep dei Sianlout. Anticipato dai singoli Clockwork orange, Only lovers left alive e Phantom, il giovane duo torna sulla scena con un terzo ep poliedrico, istintivo, legato a stretto filo con il latte, citato più volte all’interno del progetto come elemento capace di simboleggiare sia la rabbia legata all’età adolescenziale che, contemporaneamente, la purezza dell’età infantile.
Milk it nasce come naturale prosecuzione del precedente Sweet milk: due facce della stessa medaglia che si differenziano però per immaginario e contesto visivo e musicale. Ogni traccia è una sfumatura di bianco che si aggiunge al progetto precedente, creando quello che possiamo considerare quello che la band definisce milk dreams, un viaggio all White per continuare a maturare artisticamente:
“In Milk It abbiamo lavorato a un sound sperimentale che vuole mescolare hard rock con il rap, ed un pizzico di “Napoli Core”. Incarna il nostro modo di fuggire da quelli che sono i pensieri incessanti della perdita di qualcuno o qualcosa, nascondendosi dietro a delle maschere, esattamente come in “Holy Motors”, film di Leos Cara nella quale il protagonista “Monsieur Oscar” assume diverse identità a bordo di una limousine bianca. A questo film abbiamo dedicato una traccia dell’EP, brano che esprime al suo interno tutta l’ira e la rabbia per non poter essere se stessi al 100%, dovendo sempre inventarsi qualcosa per non farsi catturare dal tempo e dai ricordi che ti tormentano.”
Sianlout traccia per traccia
Voci robotiche e ritmi alti per Milk it, title track che poi sfocia in un rap molto determinato.
Mormorii e sussurri caratterizzano il fraseggio fittissimo di Only Lovers Left Alive, con Nat4, che si disegna su panorami disco e piccoli loop, con un’insistenza sistematica e minacciosa. Fino a un finale particolarmente vertiginoso.
Arti intorpiditi e risvegli difficili nell’alba rumorosa di Holy Motors, che picchia forte, sfociando in suoni metal. C’è Zack a offrire un intermezzo rap al quale il dialetto conferisce forza e rabbia. Rabbia che si sfoga sempre di più con il procedere della traccia.
Non che sia più tranquilla Clockwork Orange, che urla fin dalle prime battute e sfoga le proprie ansie su immagini evidentemente kubrickiane. Finale particolarmente oscuro, con qualche malinconia che naviga, su Phantom.
A dispetto dei titoli in inglese, i Sianlout si esprimono in italiano e si esprimono bene: molta energia, negatività sfogate su strofe taglienti, voglia di trovare sonorità nuove e di emergere. La mano che esce dal latte della copertina è particolarmente simbolica del senso di questo ep.
Genere musicale: elettronica
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