E’ in uscita su tutte le piattaforme digitali Ingresso riservato di Soloperisoci: l’album d’esordio della band romana, prodotto con Pietro Paroletti (Golden Years). Un disco pop, tra il cantautorato italiano e la nuova scena indie post-punk. La canzoni si spostano da temi a volte leggeri, a volte più tragici, amalgamate da un suono ricco di melodie e incentrato sulle chitarre.
I Soloperisoci al loro ingresso (riservato) nella discografia italiana. Quasi del tutto indipendenti, dopo un anno segnato dalla pubblicazione di cinque singoli e numerosi concerti nel centro-nord Italia, il quartetto romano pubblica il suo primo lavoro discografico composto di nove tracce.
Soloperisoci traccia per traccia
Si parte da Bristol per una canzone dal sound un po’ brit e dall’umore un po’ indie, con un giretto di chitarra che fa pensare ai Sixties.
Residui new wave e post punk si affollano in Questi giorni tutti uguali, che non si risolleva particolarmente a livello di morale ma che accelera i ritmi.
Stupidi prosegue il discorso con un fraseggio molto fitto, a base di nostalgie verso un passato probabilmente non molto lontano. La vita in città è al centro dei sogni di Dipendente, ma i sogni a volte rimangono tali. Rallentamento improvviso per un brano con qualche sorpresa.
Con quel cantato sempre un po’ depresso, arriva anche Rapina, che prefigura un futuro alla Bonnie & Clyde che però non suona molto realistico.
Volumi un po’ più alti quelli di Ho paura, che però rimane sempre su toni depressi, in un loop senza fine a base di ricordi dolorosi. Giro di basso un po’ alla Cure per Fino adesso, che accumula una serie di recriminazioni.
Si prosegue sulle piste di una Terza Guerra mondiale che parla di voglie e di fumo, pochissimo di eventi bellici e molto di speranze future che sembrano piuttosto infondate. Si chiude con una piuttosto esplicita Cuckold, dedicata a un fenomeno che sta tra il porno e la psicoanalisi.
Formule non del tutto inedite quelle messe in atto dai Soloperisoci (a proposito: la cosa peggiore della band è oggettivamente il nome). Ma il disco è molto vivo, ben suonato, ricco di canzoni leggere ma piacevoli, che rimangono in testa.