Supernino: quella stronza della Musica

B-uongiorno è il nuovo singolo, esplicito e diretto, di Supernino. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui.

Il 17 febbraio è uscito il tuo nuovo singolo B-uongiorno. Quali sono le tue sensazioni ora che il brano è stato rilasciato?

B-uongiorno è l’ultimo brano che ho scritto (dicembre 2022) ma allo stesso tempo il primo a uscire dopo il mio ultimo disco del 2021. Questo per farvi capire quanta necessità avessi di farlo uscire. Sono molto contento che sia uscito e degli apprezzamenti che sto ricevendo soprattutto dagli altri artisti. Inizialmente ammetto che ero un po’ spaventato, il testo è molto crudo e diretto e la produzione non è banale, in generale non è un pezzo pop classico quindi avevo paura che non arrivasse subito alle persone. Fortunatamente non è stato così.

Hai definito il pezzo come una sorta di “ritorno alle origini”.  Cosa ha significato questo particolare processo e cosa ha comportato a livello musicale e di scrittura il “ritorno alle origini” di cui tu parli?

Era da tempo che non mi dedicavo completamente alla produzione di un brano (sia parte musicale che testo), questo ovviamente ha comportato un sacco di lavoro aggiuntivo e un processo creativo più che travagliato. Allo stesso tempo però mi ha ridato una voglia di fare musica assurda, ho passato notti intere insonne e ho risentito dentro di me quella voglia di creare che era da tempo che non sentivo più. Mi ha fatto capire che anche nel 2023 posso avere ancora qualcosa da dire, cosa che prima dentro di me stavo iniziando a mettere in dubbio.

B-uongiorno è un pezzo che sembra trattare la sofferenza in maniera ironica e cinica. Ritieni che il brano possa rappresentare una risposta a un disagio collettivo?

Visto il testo così esplicito del brano mi piace pensare che ognuno lo possa interpretare in maniera anche completamente opposta o contraddittoria. Che esista un disagio collettivo più o meno sommerso soprattutto negli ultimi anni penso sia sotto gli occhi di tutti, il brano non credo possa essere la risposta di tutti a questo disagio ma sicuramente lo è per me e, chissà, magari per tanti altri.

In che modo la musica ti ha aiutato a superare quelle difficoltà che tu stesso menzioni nella canzone?

Posso dire? Odio troppo le frasi fatte tipo “la musica mi ha salvato la vita”, come se la musica fosse un’entità astratta, una religione in grado di dar chissà quali speranze a noi musicisti. Se fosse davvero così probabilmente la Musica sarebbe la divinità meno benevola, anzi… sarebbe proprio una str*nza ahah! Per me non è la musica in sé che aiuta le persone, quello che davvero ci aiuta è trovare un posto in questo mondo che abbia più o meno un senso, che sia con la musica o con qualunque altra cosa. Io credo di averlo trovato, con quella str*nza della Musica.

Come le tue influenze musicali hanno inciso sull’originale sound di B-uongiorno?

L’artista che più di tutti mi ha fatto venir voglia di produrre un brano come B-uongiorno è stato Brakence. Era da anni che non trovavo un artista in grado di aprirmi letteralmente il cervello in due con ogni suo brano. Poi ci sono altri esponenti dell’hyperpop come Underscores e 100 gecs ovviamente. Tutti artisti che secondo me stanno portando avanti non solo un nuovo genere ma anche un nuovo modo di fare musica, quasi (e sottolineo quasi) come fece il rap ai suoi esordi. Secondo me sentiremo sempre più spesso questo tipo di sonorità.

Come sarà, invece, secondo te portare live “B-uongiorno”? Cosa speri riservi per te il futuro?

Suonare live B-uongiorno sarà incredibile, spero davvero di poter distruggere qualche impianto quando lo presenterò a un mio concerto. Tra l’altro è il mio unico brano attualmente pubblicato su cui abuso di autotune, quindi sarà un po’ una novità per me che ho sempre cantato con voce molto clean ai live. Per il futuro mi aspetto di poter pubblicare tanti altri brani che possano stupire come B-uongiorno, non vedo l’ora di farveli sentire!

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