Supercinema è il debut album di Supernino, supereroe con pochi poteri in uscita per Sony Music Italy, tra super tecnologia, super paradossi ed epica fail, ma anche tanti sani propositi di super vita.
Nella vita si occupa di intelligenza artificiale, e fuori dall’ufficio vive per una musica che per lui è una sorta di proiezione tridimensionale della vita, da guardare attraverso apposite lenti. E lo fa con un QI drasticamente sopra la media, cercando di differenziarsi dal fratello gemello laureato in medicina in una forma di arte che preveda aghi ma solo quando si parla di giradischi.
Supernino, all’anagrafe Davide Sgro, classe 1994, è un cantautore torinese. Inizia ad avvicinarsi alla scrittura da bambino, inventando filastrocche con lo scopo di infastidire suo fratello gemello. All’età di tredici anni dice basta alla tastiera giocattolo e, ormai adolescente, riesce ad accedere alla classe di organo presso il Conservatorio di Torino, dove ha l’opportunità di studiare pianoforte e composizione.
Dopo aver militato in diverse band, pubblica Telodirò, il primo singolo da solista sotto lo pseudonimo di Supernino. Il progetto è un tuffo nel futuro, gli strumenti acustici vengono sostituiti da quelli virtuali e la scrittura diviene più frenetica e attuale: sono proprio i testi delle nuove canzoni, ironici e fuori dagli schemi, a diventare il cavallo di Troia prediletto dall’autore per insinuarsi nella scena musicale italiana.
Eday ep è il precedente disco d’esordio prodotto dai ragazzi di ROL Produzioni, i quali hanno avuto un ruolo fondamentale nella definizione del sound elettronico che oggi contraddistingue il progetto. L’ep, pubblicato in modo indipendente, riesce sin da subito ad attirare l’attenzione degli addetti ai lavori, tanto da portare l’artista a firmare pochi anni dopo un contratto discografico con Sony Music.
Supernino traccia per traccia
Immagini un filo carnali e molto cosmiche si alternano in Buco, pezzo apertamente dance, ma più vintage che techno, che apre in modo abbastanza allegro e serrato l’album.
Tra Bocelli e comportamenti disinvolti della lei ritratta nel brano, Scrollo rallenta un attimo ma rimane su idee abbastanza soul.
Si viaggia in sensi hip hop con Manchi TV, che è anche un po’ alla latina con “manchi tu”. Si recuperano sentimenti dance, su ritmi serrati e qualche intervento della chitarra elettrica.
Primo ospite di prestigio, ecco Willie Peyote che apre Sto con un po’ di malinconia, prima dell’intervento di Supernino, che regge bene il confronto con il più noto rapper torinese. “Sto meglio se non sono sveglio“.
Immagini mattutine con Bastava dirlo, ma la morbidezza svanisce in fretta di fronte a un amore che si associa più volte alla morte, con un po’ di leggerezza e con citazioni da Calcutta.
Si viaggia su binari rapidi con Portafoglio, che è molto densa a livello sonoro e fitta di testo, sempre senza perdere la leggerezza.
E’ tempo di affrontare l’Ansia, con un po’ di rock, un po’ di introspezione, e l’aiuto per una volta piuttosto serio di Auroro Borealo.
E’ Tutto OK, a parte i soldi si direbbe, per un pezzo medio lento che parla di quotidianità, e in fondo dell’amore che risolve ogni problema.
Il disco si chiude con Sitcom, pezzo allegrotto in attesa di colpi di scena, con un po’ di synth, un po’ di amarezza, tra finzione e realtà.
Molto azzeccato l’universo che si forma attorno a Supernino, tutto pieno di colori e di idee un po’ schizzate. Ritmi spesso a palla, idee sonore vintage ma vive, collaborazioni azzeccate, tutto gestito con la freschezza necessaria. Un progetto originale e consistente, e anche molto divertente, che non guasta.
Genere musicale: itpop, r&b
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