Il disco di esordio di Teta Mona s’intitola Mad Woman ed esce oggi, 20 dicembre 2016, per GARRINCHA GO GO. Concepito come naturale evoluzione dell’EP “Sheena” (2015), il nuovo album è stato interamente registrato e prodotto “in casa”. Mad Woman rappresenta l’unione di un cantautorato psych-folk con l’ipnotismo del dubwise in cui melodie accattivanti si contrappongono al suono profondo e intimo delle linee di basso. Scritto a quattro mani da Teta Mona e Prince Jaguar, il disco ha visto la partecipazione di Grimm Grimm (ATP Records), mentre Nanni Teot si è occupato dell’arrangiamento delle sezioni dei fiati.

Teta Colamonaco, in arte Teta Mona, è un’artista pugliese. La sua opera nel panorama musicale internazionale comincia nel 2003 a Londra, dove – accanto a due coetanei giapponesi – forma Screaming Tea Party. E’ il 2004, e lei suona la batteria, scrive i testi e canta nella band definita da molti un “cult” della scena underground londinese. Nel 2007 abbandona il progetto e si trasferisce a New York; comincia ad esibirsi da sola e intraprende la sua carriera solista.

Quando nel 2012 ritorna a Londra, Dylan Carlson, chitarrista degli Earth la invita a collaborare al suo disco solista. Nel 2014 rientra in Italia, nasce il desiderio di ritornare alle radici e alla musica della sua terra, il roots-rock reggae e il dub. Prodotto da Prince Jaguar, realizza il brano “Stronger Than Pain” scritto inizialmente al pianoforte. Dall’estate 2015 si esibisce come cantante dei Whyte Horses, band pop psychedelica franco-inglese di Manchester.

Teta Mona traccia per traccia

Dopo la rapida Intro (stronger), si passa ai ritmi dub di Mad Woman, title track che acquista il passo del reggae ma inserisce la tromba e un’interpretazione che si presta a idee di sensualità. Arriva poi Alibi, un po’ più mossa ma comunque morbida e felpata, mentre l’ambiente sonoro si anima un po’ con il veloce Wicked Interlude.

Si procede con Kaya, in cui il cantato arriva dopo una lunga fase strumentale, in cui i fiati emergono di nuovo, conferendo un certo sapore alla “mezzogiorno di fuoco” al pezzo. Molto più “cantata” Rootical love, che riacquista l’aplomb del pezzo dub con qualche variabile sul percorso. Orologio, con la partecipazione dei Grimm Grimm, è uno dei due brani in italiano del disco, ma si mantiene omogeneo per ritmi e sonorità al resto dell’album (che vincere Sanremo non fosse una priorità, come dice il testo, tutto sommato si intuiva).

Dopo l’altro Interlude (Please be kind), ecco Abracadubra, viaggio tra misteri e favole. Altro Interlude (Iamu) e poi ecco Whiskey, originariamente addirittura un b-side di Mina, secondo brano cantato in italiano. Si chiude con Last Word is Mine, ancora con i Grimm Grimm, sorta di filastrocca morbida

Un buon esordio, quello di Teta Mona, con qualche vetta qui e là e un buon livello medio per i brani. Il risultato complessivo è un disco di sonorità ben amalgamate, che mettono in evidenza un talento da tenere in considerazione.

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