The Milk Carton Kids, “All the Things That I Did and All the Things That I Didn’t Do”: la recensione #TRAKSTRANGERS

Con un titolo che si fa beffe dei problemi SEO, The Milk Carton Kids pubblicano il proprio quinto e nuovo album, All the Things That I Did and All the Things That I Didn’t Do.
The Milk Carton Kids sono un duo indie folk americano di Eagle Rock, California, Stati Uniti, composto dai cantanti e chitarristi Kenneth Pattengale e Joey Ryan, che ha iniziato a fare musica insieme all’inizio del 2011.
La band ha registrato e pubblicato cinque album: Retrospect, Prologue, The Ash & Clay, Monterey, e ora All the Things That I Did and All the Things That I Didn’t Do.
The Milk Carton Kids traccia per traccia
Just look at us now apre il disco su note estremamente morbide, con tutta l’influenza della tradizione del folk anglosassone accolta ed espressa con modi gentili. Anche Nothing is real si incammina per strade morbide, ma qui c’è un pizzico di swing a offrire qualche piccola svolta.
Younger Years mette sul piatto un vero e proprio duetto vocale e chitarristico, facendo emergere tutte le qualità delle armonie vocali, e facendo pensare alla nobilissima tradizione di questo tipo di confronti musicali, soprattuto in America.
A proposito della quale, ecco Mourning in America, triste come da titolo ma anche piuttosto serena e contenuta. Molto vintage, anzi proprio antica, la sofficissima You Break My Heart, con i suoni di ukelele sullo sfondo e qualche falsetto che fanno pensare agli anni ’50.
La morbidissima Blindness rimette in circolo armonie vocali, con declinazioni che ancora una volta sembrano guardare al passato. Anche One More for the Road si muove sul velluto e con lentezza, ma con qualche istinto “roady” in più e con una coda strumentale finale piuttosto articolata e cesellata fin quasi a uscite psichedeliche.
Big Time torna a modalità più standard, con qualche riflesso country e accompagnamento di violino. Chitarra e voci e morbidezza imperano anche in A Sea of Roses.
Una Unwinnable War procede a seguito, combattuta sempre con mezzi molto ingentiliti. Suggestiva e flemmatica I’ve been loving you, che prepara al finale di All the things…, che chiude in modo intimo e palesemente nostalgico.
Posto che non si tratta del disco più innovativo che ascolterai quest’anno, il nuovo dei Milk Carton Kids è un disco con tutti i crismi di rispettabilità e di delicatezza che ci si aspetterebbe, forte di canzoni-canzoni e di un grande feeling tra i due.