Vinicio Capossela, “Ovunque proteggi”: #quellochesentivo

Tratta dal disco omonimo (Targa Tenco e secondo miglior disco nella categoria “world” per Mojo), ma in realtà scritta alcuni anni prima, Ovunque proteggi (2006) è una delle canzoni migliori, ma anche più “normali” di un Vinicio Capossela, che anche quando abbassa la voce e non suona mascelle d’asino riesce a riempire il cuore e la testa.

Se di canzoni d’amore ne sono state scritte milioni, alcune sembrano appartenere alle viscere ancor prima che alla penna che le ha viste nascere. Sa sfiorare l’assoluto Vinicio Capossela, sa dire molto più di quanto un cuore può sopportare. Un cuore che può sembrare stanco, ma che sa vibrare ancora.

Se il meglio è già venuto
e non ho saputo tenerlo dentro me
I vecchi già lo sanno il perché
E anche gli alberghi tristi
Che troppo e per poco,
E non basta ancora
ed è una volta sola

È un viale del ritorno, ma anche una partenza, una madre universale custode di un amore che ha compreso, guarito, che forse ha anche perdonato.

Ma ancora proteggi la grazia del mio cuore
Adesso e per quando tornerà nel tempo
Il tempo per partire, il tempo di restare
Il tempo di lasciare, il tempo di abbracciare

Promesse che vanno oltre lo spazio, il tempo e l’onesto sentire.

Ricchezza e fortuna, in pena e in povertà
Nella gioia e nel clamore, nel lutto e nel dolore
Nel freddo e nel sole, nel sonno e nel rumore
Ovunque proteggi la grazia del mio cuore
Ovunque proteggi la grazia del tuo cuore Ovunque proteggi, proteggimi nel male
Ovunque proteggi la grazia del tuo cuore.

Chiara Orsetti