Born in The 20’s è il titolo dell’album d’esordio di Ellis Cloud, nome d’arte di Riccardo Lo Faso, cantautore e polistrumentista palermitano, in uscita in digital download il 17 ottobre.
Due anni passati a New York hanno lasciato il segno su Lo Faso e le sue canzoni. Il disco vede la luce grazie all’incontro con il produttore Gabriele Plescia nel 2016. Anticipato dal primo singolo estratto, Walk on Water, il disco autoprodotto è “un miscuglio acustico ed elettronico sempre sul filo di una malinconia che finge più volte di lasciare l’ascoltatore, – racconta Ellis Cloud – ma che non lo fa mai davvero”.
“L’ambientazione è futura e i nati sono quelli dei 2020’s. L’album è una raccolta di storie di persone ambientate nel 2040, raccontate con una naturalezza estranea all’uomo del presente e collocate in un futuro in cui tecnologie e strati sociali si sono spinti così lontano annullando totalmente il concetto di ‘bizzarro’ e di ‘incredibile'”
Ellis Cloud traccia per traccia
Si parte da una veloce Moody Movie, pezzo estremamente su di giri, con un’attitudine che fa pensare allo ska ma con sonorità differenziate. Più tranquilli i ritmi di Street Star, che accoglie qualche sensazione di origine black e che fa pensare a esperimenti collaterali all’hip hop (tipo OutKast).
Walk on Water, il già citato primo singolo, si fa più “seria” e inserisce qualche influenza indie rock in contesti che rimangono patinati, mescolando e rigirando anche sensazioni di provenienza disco dance. Tangled Wires si avvicina a idee Gorillaz, con un’ottima struttura ritmica e spunti elettrici e aggressivi.
Con New Flying Socks si mette in evidenza sulle prime un drumming quasi tribale, per poi seguire chine più soul-pop, fluide e in buona armonia. La title track Born in The 20’s apre con una chitarra che sembra portarci verso la nostalgia. Poi invece si riparte su ritmi ska e si lasciano i freni a riposo, con il basso a mettersi ancora una volta in ottima evidenza.
Leave Me Alone allenta i ritmi, ma riesce comunque a giocare con i synth quel tanto che basta per curvare tutti i rettilinei. Invincible segue con ritmo, in un pezzo semplice e divertente ma con qualche scatola da aprire qui e là. Il disco si chiude con Play, pezzo intimo con il mood della ballata avvolta nel velluto.
I due anni newyorkesi hanno giovato a Ellis Cloud/Lo Faso e al suo album, che accoglie tendenze, novità e influenze amalgamando il tutto con personalità. Alla fine del foglio troviamo canzoni ricche di fantasia, vive e molto sostanziose.
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