“Mannequins”, Aether Drop: la recensione #TraKs

Si chiama Mannequins il nuovo disco pubblicato da Agoge Records, degli Aether Drop, band che propone per lo più un suono post-grunge/alt metal.

Dopo la veloce e quasi eterea Mannequins che funge da introduzione si parte con qualcosa di più “tirato”: Attitude, il primo singolo, vira verso il metal, con robuste dosi di chitarra e batteria.

Eyes Wide Open propone una ricetta simile, con molto spazio lasciato alla sei corde. Si alzano i toni della voce all’interno di Tyranny, che si concede però anche una digressione acustica a metà canzone.

From the Inside alza ancor più i ritmi, facendo intuire che fin qui si era scherzato: c’è qualcosa dei primi Metallica nel suono di questo brano, accoppiato con un passaggi più melodici.

Anger Grows rallenta i ritmi ma non assottiglia lo spessore dei suoni, preferendo lavorare di martello piuttosto che di cesello. The Way We Answer propone un suono piuttosto fluido con angoli più smussati, pur senza mai abbassare la guardia.

Si ammorbidisce leggermente invece l’atmosfera con Keeps Yourself Alive, senza che si passi esattamente alla ballata: anzi il pezzo ha passaggi di varia natura e cambia ritmo più volte, aggiungendo perfino l’armonica a bocca nel finale.

Indifference conclude il disco su ritmi di nuovo molto alti e anche qualche richiamo stilistico al metal dell’epoca “classica”.

Buona prova nel complesso per la band, che convince di più quando asseconda il lato sinfonico, anche se i passagi di puro metal non dispiacciono affatto.