Atta Bengala: streaming, intervista e recensione


Con un nucleo originale è composto dal combo Camilla e Andrea C. il cui sodalizio musicale ha origini “remote e poco definite”, per loro stessa ammissione, gli Atta Bengala si formano nel 2017. Con una manciata di pezzi già pronti, decidono di completare il loro suono con l’aggiunta della chitarra di Andrea R. e il basso di Davide con i quali scrivono nuovi pezzi e nell’ottobre 2018 registrano in tre giorni il loro primo ep, Primordiale. Li abbiamo intervistati.

Mi raccontate qualcosa di più a proposito della formazione della band e sul vostro nome?

Atta Bengala si forma nel 2017. L’embrione del progetto viene a crearsi l’anno precedente quando Andrea C. (batteria) e Camilla (voce e chitarra), terminata l’esperienza con la loro passata band, decidono di lavorare a nuovi pezzi. Il nuovo progetto va sotto il nome di “Combo  Marabunta”  ed entrambi si rendono subito conto che i nuovi brani richiedono una ricchezza maggiore negli arrangiamenti e maggior pienezza di suono.

Decidono così di contattare dapprima un nuovo chitarrista (Andrea R.) il cui contributo si fa subito sentire grazie alla sua dedizione e capacità. In un secondo momento includono Davide, volto già a loro noto grazie alla frequentazione della stessa sala prove e all’amicizia con il suo gruppo d’origine. La formazione è al completo e i pezzi iniziano a completarsi raggiungendo la qualità desiderata.

Ogni band ha bisogno di un nome, noi abbiamo preso spunto dall’embrione iniziale, ”Combo Marabunta ” e lo abbiamo cambiato in “Atta Bengala”. “Atta” indica un modo scientifico per indicare le formiche,” bengala” lo abbiamo aggiunto pensando a una sorta di formica esplosiva (senza però creare danni a terzi).

Su quali premesse nasce il vostro ep “Primordiale”? Come sono andate le lavorazioni?

Volevamo incidere i nostri pezzi pensando a come porre una nuova band come la nostra a un pubblico nuovo. L’idea di fare un disco intero era allettante, ma abbiamo preferito incidere i tre pezzi che pensavamo ci rappresentassero al meglio e che a nostro parere avrebbero avuto in qualche modo un impatto più immediato su un ascoltatore che ancora non ci conosce. Sia chiaro, per alcuni i nostri pezzi non risultano facili, sappiamo bene che per certi aspetti anche questi primi tre brani hanno bisogno di una buona digestione, ma insomma questo è quello che facciamo noi!!

Vorrei conoscere in particolare la genesi della title track

Si può dire che la “mente” del gruppo sia Andrea C. Lui si occupa della prima stesura musicale dei pezzi e della scrittura dei testi. L’ormai consolidato sodalizio con Camilla fa si che ci sia un’ottima sintonia e con l’aggiunta di Davide e Andrea abbiamo raggiunto un ottimo equilibro compositivo ed esecutivo.

Questo vale anche per la title track. Primordiale è un disegno di abbandono e di morte. Quest’ultima è presente anche negli altri due brani dell’ep, seppur manifestandosi in modo diverso…

Quali sono i vostri punti di riferimento musicali?

Abbiamo così tanti riferimenti musicali che alla fine non ne abbiamo neanche uno!!! Siamo quattro anime differenti che si scontrano e si fondono.

L’ep si compone di tre canzoni: un “antipasto” già corposo ma fa pensare che potreste avere altri progetti in arrivo. Qualche anticipazione?

All’attivo abbiamo una decina di pezzi che sicuramente vorremmo in incidere. Al momento però la nostra priorità sono i live. E’ sul palco dove diamo il meglio di noi stessi!! Provare per credere.

Atta Bengala traccia per traccia

L’ep si apre con le sonorità imponenti di Primordiale, la title track che propone suoni quasi tribali, con tamburi ancestrali e una vocalità che suona astratta e trascendente.

Brusca accelerazione quella imposta da Sempreverde, un rock vivace che alza la voce senza perdere compostezza e omogeneità. Si respira l’aria dell’alternative anni Novanta (quello vero, insomma).

Si torna a idee da danzare attorno al fuoco, al fianco del proprio tepee con Verdemantide, dal drumming sonoro e regolare e con la chitarra impegnata a creare suggestioni.

E’ soltanto un assaggio, questo ep da tre canzoni, ma è già sufficiente per capire che con gli Atta Bengala c’è poco da scherzare: la band sembra piuttosto propensa a scrivere in modo serio e intelligente, senza fermarsi alla prima soluzione che viene in mente. Le canzoni sono così convincenti da far venir voglia di sentire il seguito.

Genere: rock alternativo

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