[bandcamp album=3049041471 bgcol=FFFFFF linkcol=4285BB size=venti] Ci sono pirati e pirati: Bell’Ufficiale (nome d’arte di Stefano Monzio), che avevamo già incontrato qualche tempo fa alle prese con i suoi Origami (qui la recensione) pubblica L’Era della Pirateria, tra corsari moderni e storie di mari immaginari, sempre accompagnato dal fido ukulele.

Così lo racconta: “Questo album è un viaggio… un’avventura che parla di pirati, racconta storie, canta d’amore, è un viaggio che narra di persone vere che hanno fatto parte di me e che fanno parte di me, è un viaggio dentro di me e per chi ne sente il bisogno… sono 12 tracce da ascoltare a occhi chiusi, lasciandosi trasportare dalla corrente seguendo la giusta rotta… L’era della pirateria non ci ha mai abbandonato”.

Gli abbiamo rivolto qualche domanda.

Cominciamo dal tema portante del disco: perché parlare di pirati?

Ho voluto sviluppare questo tema in dodici tracce perché sono stato sempre affascinato dalla figura del pirata, in ogni sua interpretazione, nelle varie tracce infatti si può trovare un aspetto diverso del concetto di pirata. Si va dal concetto classico, al pirata informatico, al pirata d’amore, il pirata visto come forma d’arte, come viaggio. Secondo me è un tema molto attuale, delicato e forte allo stesso tempo.

Chi sono, davvero, i pirati che racconti nel disco?

I pirati presenti nel disco sono molteplici. Ci sono tutte quelle persone che hanno fatto parte della mia crescita artistica e soprattutto umana; persone che non ci sono più; persona che non ho ancora conosciuto; persone che forse ancora non lo sanno, ma c’è un po’ di pirata in ognuno di loro.

Pur rimanendo affezionato al tuo ukulele, questa volta mi sembra che tu abbia voluto fare qualche passo (sonoro) in più. Hai suonato tutto da solo o ti sei fatto aiutare?

Volevo che questo disco suonasse più sincero, ovvero senza troppi effetti o filtri. Mi sono esercitato al piano e ho voluto inserire l’armonica in alcuni pezzi. Ho utilizzato le chitarre soltanto nella canzone “Le stelle” perché era nata così, non mi sembrava corretto ritoccarla.

Che c’entra Chagall con i pirati? E come nasce la canzone omonima?

Come dicevo prima, sono sicuro che anche dentro Chagall ci fosse un grande pirata per il modo e le idee in cui si approcciava alla sua arte. Ho avuto la fortuna di vedere una sua mostra tempo fa e ricordo che rimasi folgorato dal suo stile tanto da scriverci una canzone.

Pensi che in futuro allargherai ancora un po’ le tue sonorità e gli strumenti oppure resterai sempre fedelissimo al tuo ukulele?

Per il prossimo lavoro non posso anticipare nulla, anche perché quest’anno sarò occupato a registrare il secondo ep con i Tassan G., ma sicuramente ci sarà un ulteriore crescita sonora. L’ukulele non potrò mai abbandonarlo: è parte di me!

Bell’Ufficiale traccia per traccia

bell'ufficialeQualcosa è cambiato nelle sonorità di Bell’Ufficiale: si capisce già dalla traccia introduttiva L’inizio, tutta suonata (dolcemente) al pianoforte. L’ukulele ritorna però subito, in CorsaroNero, primo brano cantato, anche se con voce filtrata.

La storia di Jan Jacque è un racconto breve e cantato in modo convulso. Semplicità, ironia e armonica a bocca caratterizzano Un Pirata in Montagna.

Episodi minuscoli si muovono anche alla base di Navigare, mentre L’ammutinamento non è per niente bellicosa, ma un po’ nervosa, tutt’al più. Poi però i movimenti si allargano e le sonorità si fanno minacciose.

Chagall sceglie toni più bassi, anche se la trama rimane molto fitta. Titolo curioso e autoesplicativo per Se la vita fosse un videogame tu saresti un personaggio da sbloccare, dolce e malinconica.

Si torna in mare con A Singolar Tenzone, brano ricco di pieni e di vuoti, tra Whitman e Jack Sparrow. 1Peace apre con l’armonica, procede in modo avventuroso e chiude in sensi evocativi, con qualche giochetto di sovrapposizione vocale.

Le Stelle è fra i brani più suggestivi del disco, con la voglia di spaziare in molte direzioni. Il disco si chiude con un interrogativo, La Fine?, lunghissimo percorso aperto dal pianoforte e continuato da un recitato tratto da La Leggenda del Pianista sull’Oceano di Baricco.

Passo in avanti per Bell’Ufficiale, che aggiunge qualcosa sia a livello sonoro sia per quanto riguarda la composizione. Forse la palette degli strumenti si può allargare ancora un po’, ma l’ispirazione rimane sempre molto sincera.

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