Accendere attese significa anche sottoporsi alle prove del fuoco di chi ti aspetta al varco: Blanco non sembra particolarmente preoccupato da ciò che lo attende con Innamorato, secondo album in uscita in formato CD, vinile, CD e vinile autografato e in digitale su tutte le piattaforme per Island Records / Universal Music Italia.

Anticipato dal successo del singolo L’Isola Delle Rose, certificato disco di platino, Innamorato comprende ovviamente la collaborazione con Mina nel brano Un Briciolo Di Allegria, un dialogo tra due generazioni lontane che si incontrano.   

Sono veramente felice di questo duetto, per me è un grande onore. Mina è la regina della musica italiana e la stimo moltissimo. Il fatto che abbia deciso di realizzare un pezzo con me, offrendomi una grande opportunità, fa capire subito quanto sia moderna e attenta alla musica di adesso

Blanco traccia per traccia

Un po’ Where the streets have no name, un po’ Carmina Burana, diciamo che Blanco apre Innamorato non esattamente con toni contenuti: Anima Tormentata dà inizio al disco con una dose notevole di clamore e di inquietudine, trasmessa dai suoni, dalla voce e pure dall’autotune.

Ancora, ancora, ancora racconta di solitudini e lo fa con ritmi forsennati, dinamiche sostanzialmente drum’n’bass, senza risparmiare sforzi né passione.

Ed eccola qui Mina, a cantare Un briciolo di allegria. Che, diciamocelo, non è propriamente la canzone migliore dell’album: come spesso nella lunghissima carriera della Tigre di Cremona, si mangia con la propria abilità la spalla del duetto. Ne esce una canzone un po’ celentanesca, abbastanza sinuosa, con una buona linea di basso ma un filo troppo old style per far risaltare le virtù di Blanco. Anche se poi è ovvio: il duetto con Mina è soprattutto una medaglia, un marchio di qualità che fa entrare il Nostro in un empireo pressoché eterno.

Ballatona romantica, ecco Lacrime di piombo, cantata un po’ a mezza bocca un po’ a piena ugola, con il pianoforte che accompagna e fornisce supporto. A una certa Blanco si incazza, come fa quasi sempre, e sale di toni.

L’isola delle rose, forte di una roba come 24 milioni e fischia streams, per una canzone pop a 360 gradi, semplice e senza particolari pretese ma capace di funzionare benissimo. La title track Innamorato abusa della rima in -are e poi regala ulteriori dolcezze e qualche banalità assortita.

Si torna a correre un po’ con Scusa, che parla di cuori spezzati ma torna a recuperare un po’ di impeto e di ritmo, con arie quasi synth pop, benché si chiuda con una chitarra effettata che dardeggia sul finale.

Fotocopia inizia come Scusa, ricordando il tag Insta di Blanco, ma regalandosi poi una ballatona lenta e intima. Dodici chiamate dopo mezzanotte oggettivamente costituiscono stalking, comunque, va detto.

Battiti fitti quelli di Giulia, protagonista di qualche struggimento e di qualche falsettino e un “e-e-e-e-e” un tantino fastidioso. La Mia Famiglia è oggettivamente autobiografica e parte dal concetto “i soldi non fanno la felicità” (soprattutto se ne hai parecchi). Il brano è comunque sofferto e mostra qualche strappo intimo, in aria vagamente hip hop.

Gioca con percussioni e synth anche Raggi del Sole, tra schermaglie elettroniche e aperture improvvise, senza uno schema apparente. Si chiude in dolcezza con una quasi stornellante e acustica Vada come vada.

Vinci Sanremo, duetti con Mina, campeggi sui cartelloni, spacchi lo Spotify. Che cosa vuoi di più? Boh, mica sono Blanco, chiedetelo a lui. Però l’aspirazione di un ragazzo così giovane, con l’andare del tempo, sarà quella di trovare la propria collocazione nel pop che dura a lungo. Anzi, è appunto il duetto con Mina che fa pensare a campo lungo, oltre che al successo inarrestabile del momento.

Ecco, se sul pop istantaneo non si discute, si potrebbe ragionare sulla prospettiva: il disco è perfetto, prodotto e arrangiato benissimo, mai sopra le righe, con il ragazzo perfettamente nella parte che gli si richiede. Ma siccome l’appetito vien mangiando, bisognerebbe già chiedergli qualche passo avanti: le canzoni più ritmate sono anche quelle che risultano più originali. Le ballad fanno il loro mestiere, ma ne bastano anche un paio e stop. Però è possibile che siano richieste premature. Tempo ce n’è, per crescere.

Genere musicale: pop

Se ti piace Blanco ascolta anche: Madame

Pagina Instagram Blanco

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