Una chitarra classica e una voce che non si confonde: Carmen Consoli, anno 1996, esordisce con il disco “Due Parole”. C’è “Amore di plastica”, che porta anche sul palco di Sanremo e che comincia ad accattivarle le simpatie di chi sa stimare un talento sicuramente diverso. E poi c’è “Quello che sento”, brano che gira sulle sei corde della chitarra, oltre che su un’intensità tutta espressa su una voce ricca di chiariscuri.
Quello che sento in Due Parole. La traccia e l’album. La goccia e il mare. Il titolo di questa rubrica è colpa di Carmen: con questo brano ha empaticamente regalato parole a pensieri che nella testa di una tredicenne non potevano ancora avere forma, pur sentendone prepotente la forza. Quello che sento è il bisogno di condivisione quando a condividere sei rimasto solo tu.
Potrei parlare, discutere
Stringere i denti, sorridere
Mentire infinitamente,
Dire e ridire inutilità
Mostrare falsa, ipocrita serenità
Quando le parole si ribellano
Favole, fiumi, mari di perplessità
Non c’è una ragione per non provare
Quello che sento, dentro
Un cielo immenso, dentro
Quello che sento
Ho bisogno di stare con te
Regalarti le ali di ogni mio pensiero
Oltre le vie chiuse in me
Voglio aprire il mio cuore a ciò che è vero
Quello che sento è il superamento di se stessi quando il fine non solo giustifica i mezzi, ma richiede anche una determinazione innata e bastarda. Quello che sento è accettazione di un sentimento quando per cancellarlo necessiterebbe la negazione della sua stessa essenza. Quello che sento è sempre così tremendamente forte che a volte ho desiderato fosse anche meno. Meno prepotente, meno totalizzante, meno violento. Perché tutto questo sentire io non l’ho mai voluto. Ma Quello che sento è quello che sono.
Potrei parlare, discutere
Stringere i denti, sorridere
Soffrire infinitamente
Trovare un senso all’inutilità
Mostrare falsa, ipocrita serenità
Quando le parole si ribellano
Favole, fiumi, mari di perplessità
Non c’è una ragione per non provare
Quello che sento dentro
Un cielo immenso, dentro
Quello che sento
Ho bisogno di stare con te
Regalarti le ali di ogni mio pensiero
Oltre le vie chiuse in me
Voglio aprire il mio cuore a ciò che è vero
Ho bisogno di stare con te
Regalarti le ali di ogni mio pensiero
Oltre le vie chiuse in me
Voglio aprire il mio cuore, a ciò che è vero
A ciò che è vero.
E quello che sono, in fondo, lo devo un po’ anche a quello che sentivo e che mi ha fatto compagnia quando chi doveva esserci aveva altro da fare. Non posso scegliere un solo passaggio. Mi perdonerà il Dio della sintesi, oggi, per aver dato tutto lo spazio necessario alla Cantantessa perché, tagliando qua e là, Quello che sento avrebbe perso il suo eco.
Chiara Orsetti