Esce oggi, 8 marzo 2024, l’album d’esordio di Claudym, Incidenti Di Percorso, per Island Records. Claudym, alias di Claudia Maccechini, nel 2022 pubblica l’ep d’esordio Un-Popular, raccontandosi senza censure e dando prova della sua versatilità, con il suo primo album allarga e definisce i propri orizzonti artistici, raccontando quegli incidenti di percorso e quelle deviazioni che scombinano i piani ma obbligano a reagire e scoprirsi.
Incidenti Di Percorso è un album dal sound internazionale, che guarda alla nuova scena pop UK e ad artiste contemporanee come Upsahl e Renforshort. Dichiaratamente pop come la sua autrice, in dieci tracce riesce a trasportare gli anni ’90 e i 2000 fino a oggi.
Claudym traccia per traccia
Passi avanti e passi indietro quelli che si fanno per Ragioni sbagliate, un’introduzione pop e morbida al disco, in cui l’approccio melodico di Claudym acquista subito senso. Citazioni cinematografiche quelle di Una settimana da Dio, che offre un approccio molto internazionale al pop, per un brano che sa di fresco e risulta divertente.
Si sposta sul dancefloor, ma senza accelerare troppo, Blahx4, che si diverte con coretti e versetti di vario genere. Con Joanne si rallenta un po’, per una ballad che parla di fughe e di autopunizioni, ma anche di gente che non si perde.
Torna il ritmo, anche bello rimbalzante, con Trigger, per raccontare in modo abbastanza abrasivo di cose che “triggerano di brutto”. Bicchieri di whisky e accordi di chitarra, nonché brutte tentazioni emergono in Cose che si dicono, che si profonde in buone intenzioni, sempre rimandate.
Di lunghe attese e spiegazioni vaghe si ragiona in Bugia, mentre Uomini Alpha ragiona di “tipi elementari”, con l’elettronica che prende totalmente il sopravvento, su dinamiche hyperpop.
Un po’ più lente le idee di Ex, che rimugina ma senza perdere in termini di fantasia, né di nostalgie nei confronti del passato. Infine, ecco Più di così, che parla di distanze e di odi più ostentati che provati davvero. Passaggi di stato e di ritmo rendono molto vivido il brano di chiusura dell’album.
Totalmente contemporaneo, il suono del disco di Claudym celebra giovani ardori e dolori, parlando un linguaggio diretto e pop, senza fronzoli ma con molta efficacia.