Si chiama Beautiful Mistakes, con distribuzione Audioglobe, prodotto dall’indie label I dischi del Minollo, il terzo lavoro in studio dei Droning Maud. Registrato allo Slam Studio, il nuovo album segna il raggiungimento di una maggiore consapevolezza artistica della band. A differenza dei precedenti lavori, Beautiful Mistakes si muove su presupposti precisi; i brani sono autonomi, anche senza arrangiamenti, e la voce diventa la protagonista al centro della composizione.
Droning Maud traccia per traccia
Si parte da Some Call Love, che apre il percorso su atmosfere di un pop raffinato e ben costruito. L’aria è permeata di sensazioni intime, ma il drumming punteggia il pezzo, fino a un’entrata piuttosto scenografica della chitarra elettrica. Miscommunications alza un po’ toni e volumi, ma anche qui la chitarra disegna percorsi aerei.
On the corner si basa su un giro di chitarra ripetuto, lasciando molto spazio alla voce e a sensazioni intime, che piano piano di allargano. I ritmi si alzano e l’attitudine diventa più corposa con Lazy Sun, in cui l’atmosfera sembra un po’ meno ovattata.
Simple Things disegna traiettorie arcuate in cui voce e chitarra si inseriscono perfettamente. Storyteller parte piano e acquista fiato con il procedere delle battute, proponendo una formula che può far pensare a band internazionali come gli Elbow.
References sporca le tracce con un po’ di drumming elettronico, salvo poi costruire piedistalli sui quali la voce si inerpica. Si chiude con una piuttosto evocativa Dust, che miscela in modo giusto sensazioni armoniche e melodiche, fino a qualche tentativo di esplosione elettrica nel corso del brano.
I “Beautiful mistakes” dei Droning Maud non sembrano molto sbagliati: anzi il disco è molto vellutato, piacevole al tatto e al gusto, ricco di sensazioni intime ma positive.