Alti e bassi è l’ultimo album del cantautore e chitarrista Enzo Beccia. Otto brani con influenze del cantautorato italiano, ma anche sonorità pop, jazz, etniche. L’album nasce dall’ormai consolidata collaborazione del musicista con la paroliera Fiorenza Sasso.
“In questo album – racconta Beccia – si toccano tante esperienze umane, anche quella della depressione, che per molti è un doloroso tabù. Eppure c’è anche irrefrenabile allegria, c’è ottimismo e voglia di superare qualsiasi difficoltà, perché “Non si diventa duri, ma esperti di delusioni”, come canto nel disco, “Non ti stupire se poi alla fne, siamo noi i nostri eroi”.
Enzo Beccia traccia per traccia
Si parte carburati: Mi sveglio ottimista è un avvio energico del disco, anche se “poi passa”, come dice il testo. Influenze ska in un brano pop.
Contrasti forti quelli contenuti dalle note di Incredibile distanza, che esplora le sorti della vita. Tastiere acidelle e ponti da costruire nel percorso.
Si svolta verso il rock con La chimica della vita, con una linea di basso potente e continua a sorreggere un testo che parla di tempo e di relazioni.
Il mio male peggiore si prende una pausa, sia come testo sia per quanto riguarda suoni, morbidi, gentili e con qualche influsso blues.
Rimane sul melodico Tra la fine e l’inizio, che ha un passo cadenzato e qualche sorriso incastrato tra le linee.
Tra i pezzi più interessanti dal punto di vista musicale dell’album, ecco poi In controluce, con qualche spruzzata di jazz e di bossa in un brano “senza rabbia né rancore”.
Un altro giro sceglie strade più semplici per una canzone che chiede tempo per suonare e cantare. Finale intenso ed elaborato, ma fluido, quello che arriva con I puntini di sospensione, con coda strumentale.
Il disco di Enzo Beccia si attiene alla tradizione cantautorale, ma prende spesso strade del tutto personali. Senza curarsi troppo delle differenze tra i generi, Beccia riversa nelle tracce esperienze personali e sapienza musicale, ottenendo un album ricco di sensibilità e suoni buoni.