Gli ERIN Collective sono un ensemble di musicisti del panorama bolognese nato a marzo 2022 da un’idea/progetto di Gionata Lazzari. “Alternative Positive“, anticipato dai singoli Kalam Layl e Alafia è il loro primo lp, che segue la pubblicazione dell’ep Same Blood del 2023 e che sancisce l’incontro tra la band con la storica label Irma Records.

Come è nata l’idea del progetto ERIN Collective e cosa vi ha ispirato a formare questa ensemble?

L’ensemble nasce nel 2022 da un’idea/progetto di Gionata Lazzari con il nome di ERIN afrofunk; alla regia compositiva e creativa si aggiungono da subito Valentino Pirino e Andrea Lazzari. Successivamente Filippo Cassani, Federico Magazzeni e Marcello Pala.

L’ispirazione è legata al desiderio di completare un progetto che richiamasse più da vicino sonorità originali dell’afrobeat degli anni ’70. E da qui il nome africano del gruppo: in lingua yoruba ERIN significa “sorrisi” ed è proprio quello che il progetto cerca di trasmettere a noi e agli altri: vogliamo essere la musica che accompagna i sorrisi di tutti, in particolare di chi ci ascolta. 

Il gruppo, inizialmente nato come Erin afrofunk, si è allargato per diverse motivazioni; dopo il primo lavoro “Same Blood” del 2022, la formazione è cresciuta da sei a otto elementi e si sono aggiunti due musicisti di grande esperienza, Francesco Antico alla chitarra e Giuseppe Sardina alla batteria.

A giugno 2024 il nuovo collettivo, grazie a Irma records, pubblica il primo lp Alternative positive. Si sceglie insieme all’etichetta un nuovo nome: ERIN collective.

Cosa rappresenta per voi il titolo Alternative Positive e come riflette il tema dell’album?

Alternative positive da significato a tutti i testi e alle musiche di questo LP, che nei suoi contenuti parla di scelte da fare, di soluzioni e decisioni che si devono prendere durante la nostra vita per andare verso ciò che è positivo. Per noi il significato che c’è dietro al titolo del disco da quindi senso a tutta la musica che abbiamo fatto e che faremo in futuro.

Quali sono state le principali influenze musicali per Alternative Positive?

Tutta la musica che si trova nel disco è influenzata dal movimento afrobeat, quindi da Fela Kuti in primis e da nomi come Ebo Taylor, Tony Allen, Budos Band, Antibalas, Manu Dibango.

Potete parlarci del processo di scrittura e arrangiamento dei brani del nuovo album?

I brani sono stati scritti da Pirino/Lazzari, che hanno fornito le basi per lavorare sugli arrangiamenti insieme a tutti i componenti del gruppo e agli ospiti, che teniamo particolarmente a ringraziare: nello specifico Devon Miles, Yado Uzun e Reda Zine.

Questo vale sia per i brani presenti nel nostro primo EP “Same Blood” del 2022 che per quelli che formano il nuovo LP “Alternative positive”. Il processo creativo quindi coinvolge tutti i componenti degli Erin e gli ospiti.

Qual è stata l’ispirazione dietro i singoli Kalam Layl e Alafia?

Kalam Layl nasce dalla collaborazione con Reda Zine e Yado Uzun. Il titolo in arabo significa “discorsi notturni” e tutto il testo gioca ad evocare immagini che inneggiano al combattere per ciò che si ritiene giusto. Appena Reda ha ascoltato la demo del brano se ne è innamorato, iniziando a lavorare al testo; di lì a poco l’incontro del collettivo con Yado ha arricchito le nostre possibilità timbriche e ci ha concesso di realizzare l’arrangiamento equilibrato e sempre in movimento che caratterizza il brano. 

La pasta ritmica e la musica gnawa di Zine si sposano con il nostro approccio afrobeat. Alafia invece è una parola Yoruba che può essere tradotta come “pace”. Questo brano in particolare ha avuto una lunga vita all’interno degli ERIN senza aver avuto un vero e proprio nome, aspettavamo quello giusto che suonasse bene e desse il giusto messaggio alla musica. Il periodo storico ci ha fatto riflettere sulla parola pace e a quanto costi a tutti impegnarsi per raggiungerla.

Come avete scelto di includere artisti come Devon Miles e Reda Zine nel vostro album?

La collaborazione con Devon nasce dall’incontro non solo musicale, ma anche umano tra alcuni membri del gruppo e Devon, che risale al primo ep del 2022 e dal quale è nata una successiva forte amicizia che abbiamo avuto tutti il modo di vivere anche sui palchi dei nostri primi concerti; nel progetto la sua voce era prevista, visto il genere da noi suonato e da subito è entrata a far parte del nostro lavoro e ha dato ad alcuni nostri brani la giusta pasta sonora e soprattutto il tocco afrobeat.

Reda Zine invece è un artista che amiamo da tempo, attendevamo l’occasione giusta per coinvolgerlo nel nostro progetto e quando è arrivata non ce la siamo fatta sfuggire. Un artista fantastico che ha apportato un tocco gnawa al nostro approccio afrobeat.

Quali sfide avete affrontato nella produzione di Alternative Positive e come le avete superate?

Dal punto di vista della produzione audio siamo stati incredibilmente fortunati. La collaborazione con Roberto Passuti, che ha lavorato anche al primo ep Same Blood, non sarebbe potuta essere più fruttuosa; ogni momento in studio è stato allo stesso tempo stimolante dal punto di vista artistico e divertente da quello umano. Pensandoci non vediamo l’ora di tornare a registrare il secondo lp.

Per quanto riguarda quello che è il rapporto con Irma records, non possiamo che esprimere la nostra piena fiducia e gratitudine per le scelte prese fino ad ora e per quelle che verranno. Umberto Damiani ci ha sostenuto e la nostra stima va a lui e al suo staff.

Nel produrre “Alternative Positive” ci siamo sempre sentiti a casa e questo ci ha assicurato un clima sereno, grazie al quale ogni sfida è stata affrontata con il sorriso… Altrimenti non saremmo gli ERIN Collective!

Quali sono i vostri obiettivi a lungo termine per il progetto ERIN Collective?

Abbiamo davvero ancora tanta musica da suonare, quello per cui ci stiamo muovendo ora è assicurarci di suonarla il più possibile, sia ai concerti che in studio di registrazione. Ora ci godiamo questo momento con il nostro lp Alternative Positive.

Potremmo dire che con questo lp abbiamo messo in moto quello che è il motore creativo del collettivo, ora non vediamo l’ora di iniziare il viaggio. Abbiamo già in caldo il prossimo lavoro ed entreremo tra autunno e inverno in studio per registrare un nuovo album sicuramente…

Volete sapere con chi? Questa sarà una sorpresa… Ma sicuramente ci sarà ancora una voce… E qualche ospite che stiamo già ricercando…

Pagina Instagram ERIN Collective

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