Società Mentale è l’ep di debutto dei Festa del Perdono (La Tempesta Dischi): con un nome che ai milanesi evoca l’indirizzo dell’università statale, i veterani della scena punk underground Francesco Goats, Giacomo Porta D’Oro e Stiopa decidono di fondare un nuovo progetto.
Dopo i singoli Corpo di Smeraldo e Pomeriggio Dorato e il loro debutto in società col primo live al MI AMI Festival lo scorso 26 maggio, i Festa del Perdono accompagnano in un viaggio catartico a cui fa da sfondo il loro sound anarchico-filosofico. Il filo conduttore è il punk, genere, o meglio attitudine irrinunciabile dei tre membri che vantano più di dieci anni di attività nella scena underground, con progetti quali Spirito di Lupo, Kalashnikov Collettive, Mirrorism, Cerimonia Secreta, Anno Omega e molti altri, e fondatori del collettivo/etichetta Sentiero Futuro Autoproduzioni.
Festa del Perdono traccia per traccia
Fai partire l’ep e sei subito proiettato nella prima new wave, quella che si colloca tra fine Settanta e inizio Ottanta. Società mentale, title track, apre il disco con forza e impatto, addentrando lo sguardo in una società che “va male se stai sempre male” e viceversa.
Sentiero conferma e rafforza le tendenze, con medesima oscurità e stesso scarsissimo ottimismo nei confronti di un futuro che non c’è.
Un po’ più rissosi gli istinti di Corpo di smeraldo, con il recitato/cantato che descrive altri scenari un po’ più fantasiosi e tossici. Il brano si fa visionario e quasi mistico, con immagini ancestrali che si alternano a considerazioni sul presente.
Ci si inoltra poi ne Il primo freddo, che ha un andamento molto veemente. Si cita Blade Runner, si suona del post punk, si pensa ai Joy Division o forse ai Bauhaus, si parla di luce, ma è evidente l’entropia che spinge tutto verso il buio.
“Siamo stati morti per troppo/o troppo poco tempo“: la sensazione di essere fuori tempo riverbera su Pomeriggio dorato, che chiude l’ep con una spirale di malinconia profonda.
Con ispirazioni e sensazioni che spaziano attraverso tanti esempi italiani e stranieri, il post punk dei Festa del Perdono si configura come un’ottima interpretazione del tutto personale, avvolta in un sound che sa di analogico e anche di nostalgico ma che non per questo perde di forza.
Genere musicale: post punk, new wave
Se ti piacciono i Festa del Perdono ascolta anche: We Are Waves
Pagina Instagram Festa del Perdono