È solo un momento no è il nuovo album di Floridi disponibile su Spotify e tutte le principali piattaforme streaming per Labella Dischi, distribuito da Artist First. Il primo singolo, Una notte ubriaca, è uscito a luglio 2019 per Labella Dischi (Postino, Cecco e Cipo), seguito da Maestro Zen e i più recenti Magellano e Bosco.
“Le nostre lacrime sono salate, il nostro cuore è una tempesta la nostra anima un’onda, i nostri sogni sono isole lontane, le nostre sicurezze sulla terraferma. Ci sentiamo spesso alla deriva ma non molliamo, perché nonostante tutto “è solo un momento no” e con il dito verso il cielo rimaniamo in contatto con le bellezze del mondo, riusciamo a vederle, ce ne lasciamo travolgere. Siamo così, cupi e solari, pigri ed energici, falsi e veri, rabbiosi e dolci, passiamo anni a cercare di capire chi siamo, senza mai riuscirci nemmeno più di tanto. Questo disco è stata la mia panacea, il mio sfogo per comprendermi, la pacca sulla spalla di un amico, la consapevolezza che una cosa la devi fare prima per te stesso che per gli altri e che la felicità la si deve trovare dentro di noi, nelle cose che più amiamo.“
Floridi traccia per traccia
Con un incipit molto morbido, Una notte ubriaca apre il disco su binari molto soffici, quelli della nostalgia e degli scenari classici del cantautorato itpop.
Un po’ di movimenti dance riempiono Maestro Zen, che racconta in modo sbarazzino di viaggi orientali, materiali e teorici. Non si cambia di molto aria con Resta qui, ballata che si muove su scenari molto minimal, con la voce assoluta protagonista.
Si parla di maschere e di situazioni che vanno a puttane in Un’altra notte sola, molto sintetica e ancora molto vicina alle idee dance. Una richiesta di oblio è espressa in termini di orgasmi futuri con Forse sì. Qui ci sono suoni più rock, come se il Vasco Rossi interno pretendesse spazi maggiori.
Qualche distorsione in un brano abbastanza cupo e malinconico come Agosto, arricchito da numerose sensazioni sintetiche. Tentazioni da discoteca all’interno di Bosco, non solo per i suoni quanto per il testo, che alterna romanticismo e handclap più selvaggi.
Quasi mistica l’apertura di Magellano, canzone di partenza che qui è usata come arrivo, mostrando di nuovo la parte più intima dell’ispirazione di Floridi.
Per quanto il disco di Floridi non manchi di freschezza e di immagini vivide, manca qualcosa a livello di testi. Evidente l’ispirazione itpop e i modelli di riferimento, ma ogni canzone ti porta al limitare della sorpresa, del passaggio ulteriore, della botta di imprevedibilità, e poi ti lascia lì. Andrà meglio alla prossima.