Ginevra di Marco si cimenta con una sfida molto impegnativa: le canzoni di Mercedes Sosa. La Rubia canta la Negra è un omaggio alla più grande delle voci dell’America Latina, simbolo della lotta per la libertà del popolo argentino negli anni della dittatura. “Non ho mai sentito una voce più bella di quella di Mercedes – dice Ginevra – E’ stata la voce che mi ha fatto riconsiderare il significato del termine “cantare”; una voce colma di sonorità, un tesoro che spalanca l’anima”.
Ginevra di Marco traccia per traccia
Si parte da Fuoco a Mare, con evidenti rimandi a situazioni contemporanee. Il pathos della voce di Ginevra è evidente e carico fin dalle prime battute. I giri di chitarra acustica di allungano a contenere e proteggere voce e canzone. Luna Tucumana entra nel discorso con gentilezza, ma il pezzo acquista fiato, ritmo e ampiezza con l’andare delle battute. Segue Razon de vivir, fluida e soffice ma profondamente struggente, con spazi di meditazione.
Si passa a canzoni di movimento con El Cosechero, che nonostante la veemenza non smarrisce eleganza e raffinatezza. Eccoci poi ad Alfonsina y el Mar, grande classico estremamente malinconico, reso con gusti antichi. El violin de Becho procede in modo ritmato e quasi serrato, arricchita da note elettriche, in una sorta di esito rock che esce in parte dal seminato e sottolinea il dramma.
Fisarmonica e ritmo cadenzato, ecco un altro degli inediti, Sulla corda, che stacca leggermente verso sonorità più contemporanee. Anche Saintes Maries de la mer è un inedito, dai ritmi piuttosto spinti ma dalla chiara attitudine narrativa. Te recuerdo Amanda torna al repertorio di Mercedes Sosa, con afflati lirici molto intensi.
Al contrario si sentono echi di circo all’interno di Juancito Caminador, che procede a mo’ di marcia strombazzando un po’. Volver a los diecisiete alza i ritmi e introduce percussioni più variegate, terminando in toni festosi. Ecco poi Todo cambia, che nell’adattamento firmato da Teresa De Sio diventa Tutto cambia e abbassa di nuovo le luci, riscoprendo armonie pop. Solo le pido a Dios avanza con forza, sorretta da una chitarra particolarmente decisa, da sentimenti forti, da un finale prolungato e volitivo. La bonus track, presente soltanto su vinile, è Balderrama, notturna e malinconica.
Le qualità di interprete di Ginevra di Marco non erano in discussione nemmeno prima. Ma confrontarsi con una voce e un repertorio come quello di Mercedes Sosa non è cosa da poco, eppure la cantante italiana ne esce vincente e convincente, sorretta da una voce forte e da soluzioni sonore di alto livello.