Altre cinque recensioni in breve per te: ecco un piccolo riassunto di uscite interessanti e recenti.
There Will Be Blood, “Horns”
I There Will Be Blood sono Mattia Castiglioni (Batteria) Riccardo Giacomin (Chitarra solista) e Davide Paccioretti (Voce e chitarra slide). La band esiste dal 2009 e prende spunto dal blues del Delta per innescare una serie di variazioni sul tema che confluiscono in Horns. Il disco è l’ultimo capitolo di una trilogia e presenta pezzi rapidi come Burn Your Halo oppure gospel come Blind Wandering. Ma anche piuttosto strutturati e con un’attitudine da big band, come Fire. Ci si avvicina anche al rock blues della tradizione stonesiana con Undertow, con il drumming a reggere bene i ritmi. Pezzi come Ride aiutano a dare una dimensione più completa al sound della band, capace di una completezza notevole. Nel complesso un disco molto ben realizzato e anche molto piacevole.
Daniele Celona, “Dalla guerra alla luna – Live @ Diavolo Rosso“
Dalla Guerra alla Luna – Live @ Diavolo Rosso è il nuovo ep di Daniele Celona. Cinque brani live, estratti dall’ultima data dell’Atlantide Tour, e un videoclip a corredo che documenta l’intera giornata del 15 Aprile 2016, quando Celona si è esibito all’interno della rassegna Indi(e)avolato ad Asti, presso lo storico locale Diavolo Rosso, che a maggio 2016 purtroppo ha chiuso i battenti. L’ep si apre con la bellicosa e tormentata Amantide, pezzo che guadagna anche qualche stilla di sangue dalla dimensione live. Altri sentimenti negativi ma anche altra ottima capacità di scrittura emerge in pezzi come Acqua. Il disco è una sferzata di energia potente e recupera la dimensione live anche su disco, forse un po’ trascurata di recente nel mondo dell’indie.
Diecicento35, “Il piano B”
Si chiama Il Piano B il primo lavoro ufficiale dei torinesi Diecicento35. Nati e cresciuti in un quartiere della periferia torinese Mirafiori Sud la band pubblica un’autoproduzione che esce a quattro anni di distanza dal primo ep Alba. Il disco si compone di undici canzoni che dispiegano una notevole quantità di energia, a partire dalla traccia d’apertura Amarinverni. La band dimostra attenzione ai testi, accompagnata a un sound diretto e spesso efficace. Spazio anche per qualche riga di funk in Gatti neri, mentre pezzi rock come Matrimoni mettono in evidenza alcuni problemi di coppia. Buona carica per la band e buon disco che lascia ben sperare anche per sviluppi futuri.
Luca Burgio, “Vizi, peccati e debolezze”
Luca Burgio pubblica il proprio esordio, Vizi, Peccati e Debolezze, un disco in cui si respirano atmosfere gipsy jazz con chitarre manouche, fiati mariachi e fisarmoniche impazzite, il folk siciliano. Un mondo che sta a metà tra Capossela e il jazz club, con pezzi come Satan’s Speech, animata da pianoforte e fiati, oppure idee più intime come quelle di La rondine e l’inverno. Ma l’ironia non manca mai, così come un gusto piuttosto artigianale nella costruzione delle canzoni.
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Astral Week, “Get Behind”
Con un nome che rimanda con tutta evidenza a Van Morrison, gli Astral Week sono una band alternative rock romana che pubblica il proprio primo album, autoprodotto, Get Behind. Le influenze sono piuttosto vintage, con ascendenze rock-blues e propaggini psichedeliche. Ma gli occhiali attraverso i quali queste sonorità sono filtrate sono quelli del sound indie contemporaneo. I pezzi possono essere energici, oppure morbidi e corali come la title track. Il talento per i potenziali singoli si rivela con una canzone energica come Teenage crocodile. La band conferma quanto di buono si era già intuito grazie a ep e singoli precedenti.
