Arrivano da Mantova e si chiamano Luck, Now: questa band di power pop, che cita tra le proprie influenze Weezer, Fountains of Wayne, Ash, primi Green Day, ha pubblicato qualche tempo fa un primo ep dal titolo Just another lucky start, che puoi ascoltare in streaming a fine intervista. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con la band.
Potete riassumere la storia della band fin qui e spiegare il nome della band?
Luck, Now nasce dalle ceneri di What, Really, il precedente gruppo che avevo e faceva base a Bologna. Eravamo un trio e dopo essere rimasti senza batterista abbiamo provato con Vicky per qualche volta. Successivamente anche Ale, il cantante e principale compositore ha abbandonato, e quindi ci siamo ritrovati io e Vicky a riarrangiare completamente i pezzi.
Abbiamo lavorato come duo per un tot mesi e registrato l’ep in autonomia. Il nome deriva dalla mia passione per i fumetti e, in questo caso, è preso da “Seconds” di Bryan Lee O’ Malley. All’interno dell’opera la protagonista sogna di aprire il proprio locale e vuole chiamarlo “Lucknow” come lo stato indiano. Mi piaceva il gioco di parole e ci abbiamo aggiunto la virgola, come a sottolineare il fatto che la nostra ripartenza musicale avesse bisogno di fortuna (e allo stesso tempo fosse un obiettivo, esattamente come quello della protagonista di “Seconds”). Al momento siamo un gruppo con base a Mantova
Quali sono state le difficoltà maggiori che avete incontrato nel realizzare il disco, se ci sono state?
La difficoltà maggiore del registrarsi un disco in casa è… proprio quella di farlo in casa :) Senza particolari conoscenze tecniche e ambienti magari adatti come in uno studio vero e proprio. D’altro canto, adoriamo questa dimensione, che ci permette di lavorare con calma sui pezzi, e inserire tutto quello che vogliamo (o toglierlo successivamente a seconda dei casi).
Quando abbiamo registrato l’ep non eravamo ancora una band (Checo e Gubba alle chitarre e cori sono entrati successivamente) e ci siamo divisi tutti gli strumenti: Io alle voci/basso/chitarre e Vicky alla batteria e synth. Successivamente il tutto è stato mixato da Giuliano “Giuss” Cobelli, un amico e ottimo sound engineer che vive a Barcelona. Siamo coscienti che il nostro ep suoni un po’ lo-fi ma possiamo dirci veramente soddisfatti del risultato ed è così che ci piace.
Luck, Now e Clint
Perché Clint Eastwood in copertina?
La nostra copertina è un frame di “Dirty Harry”, in particolare è la famosa scena in cui Callaghan chiede ” Do you feel lucky, punk?” (di solito usiamo anche la frase intera per aprire i nostri concerti). Vicky l’ha modificata un po’ con Photoshop e ha messo un gelato al posto della pistola (la mitica 44 Magnum). Visto che non ci prendiamo troppo sul serio, pensavamo che potesse rendere bene come cover del primo ep, che è appunto un inizio, e che si legasse bene col nostro nome.
Potete raccontare la strumentazione principale che avete utilizzato per suonare in questo disco?