Nuovo album dei Kuadra: muovendosi tra rock-rap ed elettronica, la band pubblica Cosa ti è successo e si conferma una delle realtà più interessanti dell’underground italiano. Il nuovo album è in uscita per Maninalto Records! per la produzione artistica di Giulio Ragno Favero (Il Teatro Degli Orrori). I Kuadra hanno alle spalle tre album e oltre duecento concerti in tutta la penisola e in Europa. I testi in Italiano parlano di vita, di morte e di miracoli.
Kuadra traccia per traccia
Si parte in modo oscuro ed elettronico, con anche un po’ di autotune. Ma L’incendio non è un pezzo trap, anzi è una canzone di rock sporca e molto cattiva, che porta alla mente Ministri e Teatro degli Orrori.
Il Quarto Reich, che è uno dei singoli, ha già fruttato incongrue accuse di nazismo alla band, a conferma delle oscurità e delle carenze intellettive di molti leoni da tastiera. Il pezzo è retto da ritmi tambureggianti, da cori che si alternano con un cantato molto serrato.
Punte di spillo elettroniche costellano La scelta, altro pezzo determinato, con un testo decisamente significativo e pronto alla sfida: “Perché non ho paura dei muri/dei fucili dei padroni/sono qui per morire in fretta”.
Un canto o un’invocazione: Cosa ti è successo, la title track, apre chiamando un nome di donna, per poi immergersi in ritmi più fitti e in un mare blu elettronico.
L’atmosfera si fa più tranquilla e malinconica con Mio padre, questa volta cantata senza filtri ma con forti esplosioni alle spalle. Il testo pesca profondamente nell’autobiografico, lasciando trasparire un dolore evidentemente sincero.
Gli scudi si alzano e si cambia in fretta inquadratura con Trashlady, altro singolo e altra tornata di autotune. Si parla ancora di donne ma l’atmosfera è più intima sulle prime note di Naomi. Poi però c’è spazio per pennellate di colori diversi.
Si abbassano i toni con A te che non sai chi sei, che ha sapori new wave e un battito regolare.
In featuring con Sara Zaccarelli, Webcam Girl è un ritratto disarmante di una professione non certo pregiatissima ma piuttosto richiesta.
Si chiude con un ultima istantanea al femminile: questa volta tocca a Daniela, e anche questa volta l’affresco non risulta affatto consolatorio, anzi ci si incammina in un tunnel elettronico in cui la fine è nota.
Ancor più che negli episodi precedenti, i Kuadra riescono a trovare un equilibrio tra temi di attualità e vicende personali, mantenendo sempre un livello di scrittura alto e scelte sonore che trovano senso sia nelle esigenze del singolo brano sia nel quadro (kuadro?) generale.