“Questo disco è un calendario perpetuo. Ogni traccia è un mese. Ogni canzone si abbina a un animale. Ogni bestia ci insegna come vivere meglio e felicemente“.

La dichiarazione d’intenti è piuttosto chiara ed è la presentazione, sintetica ma pregna, di The Calendar, il nuovo disco di Sparkle in Grey.

Un anno dopo Thursday Evening, gli Sparkle in Grey mettono a punto un’operazione che non è “soltanto” musicale:c’è un recupero culturale dei bestiari medievali, c’è la cura iconografica delle illustrazioni di Matteo Uggeri e c’è un progetto che ha radici fin nel 2007.

Si apre con Ianuarius/Spheniscidae, un’introduzione sommessa ma già ricca di promesse. Februarius/Mugil Cephalus ci porta su percorsi più accidentati, tra la chitarra e gli strumenti ad arco a impostare atmosfere non troppo tranquille.

La breve Martius/Formicidae Letreille gioca di arpeggi semplici, lasciando presto spazio ad Aprilis/Delphinus Delphis, che si gioca su una ritmica un po’ cantilenante di chitarra cui fa da contrappunto il violino, il cui suono viaggia piuttosto libero.

Maius/Columba Livia è invece più nervosa e con percussioni più rumorose, fino a evolvere in un dialogo d’archi. Iunius/Pan Paniscus si preannuncia malinconica fin dalle prime battute, sviluppando una costruzione da canzone popolare antica ricca di fascino.

Quintilis/Onymacris Unguiculatus apre con alcuni rumori d’introduzione e poi segue la traccia della chitarra acustica in un percorso sommesso, sino al finale di pianoforte.

Ecco dunque Sextilis/Hippopotamus Amphibius, in cui è nuovamente la chitarra ad aprire le danze, ma stavolta affiancata dal clarinetto. Con September/Ciconia Ciconia si transita su contrasti più forti, con un fitto sottobosco di suoni e la ricerca di armonie più estreme.

October/Sula Sula et Sula Nebouxii si intesse su dissonanze e piccole sosprese, mentre con November/Homo Sapiens Sapiens (Just Like Anything) si riscopre perfino il cantato, in un pezzo sostanzialmente folk che però può richiamare alla mente anche i Pink Floyd periodo Ummagumma.

December/Glis Glis ci fa rientrare nel sottobosco, tra suoni misteriosi e atmosfere curiose. Finito qui? Certo che no: c’è The Thirteenth Month, che sprofonda più di altri brani nel cupo e nell’inquietante.

The Calendar va apprezzato sicuramente come operazione a tutto tondo, ma questo non deve andare a detrimento della musica degli Sparkle in Grey, creativi e attenti a proporre un’esecuzione curata nei particolari e dai toni molto misurati.

Il disco costruisce un piccolo mondo di suoni sorprendenti, tra lame sonore, glockenspiel e corde di ogni foggia. Ma non si perde mai il filo, perché la percezione del progetto è sempre viva e ogni invenzione è legata al percorso complessivo.

Il cd è stato pubblicato in edizione limitata di 425 copie in confezione di cartone riciclato grezzo, timbrata a mano e con libretto-calendario di 28 pagine.

La Pauper Edition invece prevede il cd in 25 copie più un secondo disco “Whispering the Calendar” con copertina disegnata a mano, diversa per ogni copia + poster-gioco 42×60.

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