Secondo disco per i Karenina, ma terzo lavoro per la band bergamasca se si considera anche l’ep Verso, dell’anno scorso, che aveva molto in comune con questo ultimo, che si intitola Via Crucis.

Il gruppo confeziona un concept album che mette insieme cronaca, attualità, politica e quello che rimane del tessuto sociale del Paese in cui viviamo.

Non si pensi però a una speculazione su un celebre caso di cronaca: vittime come Yara Gambirasio non sono mai nominata direttamente, nemmeno nei comunicati dell’ufficio stampa, come a voler proteggere un segreto.

Si parte infatti con 26 novembre 2010, data della sparizione di Yara, con una sommessa ma intensa introduzione al disco che bussa piano con suoni elettronici ma anche di pianoforte, srotolandosi su un ritmo costante, almeno fino all’inevitabile esplosione.

Ovest è molto più rapida e si cala interamente nelle logiche dell’indie rock, “sporcate” un po’ da qualche tentazione elettronica, ma senza perdere di vista la chitarra elettrica.

Nel centro del Paese apre con coretti quasi ironici, ma la canzone è seria e ha un’evoluzione molto peculiare. La Sapienza si dipana su un’andatura rock ma poi va a incocciare su ostacoli elettronici e cambia ritmo.

811 km il sudore in nota spese, con l’aiuto della band Hibagon, è una tempesta elettrica con accenti quasi progressive che davvero non ci si aspettava a questo punto del disco: ma se è un concept, lo strumentale è quasi inevitabile.

Per vederti ancora fa leva sulla vocalità (anzi, sulle vocalità) per creare una tessitura multicolore non priva di energia. E l’universo si apre con accordi di pianoforte e si chiude con un dibattito non inedito sull’affermazione di Leibniz: viviamo o no nel migliore dei mondi possibili?

Hey tu! è un breve discorso recitato dall’attore Walter Tiraboschi e di nuovo accompagnato dal piano, alla ricerca di colpevoli. Molto aggressiva Non si muove, almeno in partenza: poi si rallenta senza però perdere impeto e iscrivendosi nei canoni di un rock più classico.

Molto più morbida e intima L’Italia è bellissima, che però ha un andamento non rettilineo e dissemina il percorso di sorprese sonore. 26 febbraio 2011 chiude la porta sul disco facendo un certo rumore, con un’alternanza di vuoto e di pieno che non lascia indifferenti.

Un concept è complicato da mettere insieme: una volta li facevano principalmente i gruppi prog o gli originali alla Frank Zappa, mentre dai Green Day in avanti ci hanno provato anche band di estrazione totalmente diversa.

Figuriamoci se si parla di un concept che prende spunto da orrendi fatti di cronaca: ci vuole credibilità, spalle larghe, partecipazione, intensità e coraggio.

Tutte doti, e altre ancora ce ne sarebbero, che i Karenina dimostrano di possedere per intero. E anche una qualità di scrittura non comune. E poi hanno anche ragione: l’Italia è bellissima, ma ci vivono le bestie.

Sabato 19 luglio i Karenina presentano il nuovo disco con un live del tutto particolare alla Casa di Mario di Gandosso (Bergamo, via Bossoletti 17).

[youtube=http://youtu.be/ZsO55anSdCw]

 

 

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