Hanno già un album e qualche incarnazione differente alle spalle, ma con “Figli della crisi… di nervi” i Camera d’ascolto arrivano a un passo importante e a un disco ricco di sonorità rock e di buone idee. Li abbiamo intervistati.
Potete raccontarmi la storia della vostra band?
La band si forma nel 2008 in estate da un’idea di Steso proposta a Mary. Per caso durante una manifestazione Steso incontra Gio che entra subito a far parte della band, così nascono i Never Knock Out.
Siamo partiti subito facendo brani nostri inizando a cantare un po’ in inglese un po’ in italiano inizialmente contaminati da Metalcore punk rock emo… anche se poi il progetto si è evoluto diversamente.
Nel 2011 è uscito il nostro primo album “Senza opposti” che ci siamo completamente autoprodotti e autopromossi con due videoclip girati da noi.
Abbiamo collaborato con Jack rock Agency e siamo stati selezionati da Mario Riso per Sala prove di Rock Tv. Valeria entra nella band come violinista ufficialmente nel 2012 anche se già suonava con noi da anni.
Dopo una pausa di qualche mese, nel 2012 siamo tornati in studio a registrare con Fabrizio Vercellino ( Ex io?drama) quello che poi è diventato il nostro secondo disco “Figli della crisi…di nervi”, cambiando nome in Camera D’Ascolto e riprendendo a suonare nell’estate di quest’anno ( 2014 ).
In che modo vi è servita l’esperienza del primo disco nella realizzazione di “Figli della crisi… di nervi”? Che tipo di periodo fotografa questo nuovo disco?
Il primo disco è servito per capire che di questi tempi è meglio suonare sorridendo e con sincerità piuttosto che farsi sottomettere da ambizioni e falsità.
Per il resto siamo affezionati a tutto il primo lavoro che meritava molto di più di quello che gli è stato dato. In ogni caso la pausa di due anni in cui abbiamo registrato il nuovo lavoro è stata il vero momento di rinascita.
I vostri testi parlano di realtà contemporanea ma hanno anche riferimenti diversificati: come nasce, per esempio, “Orfeo nell’Ade”?
Brani come Orfeo nell’Ade nascono dall’ispirazione che mi pervade quando leggo un libro, ascolto un disco, guardo un film, conosco una storia o qualcosa di nuovo come in questo caso la storia di Orfeo… sono comunque ben conscio che in Orfeo nell’Ade parlo anche di me.
Un’altra canzone che mi incuriosisce per intensità e “Sofia Scarlatta”. Come nasce?
“Sofia scarlatta” è un brano con un testo astratto, che però fa intendere una situazione di disagio di una ragazza. Ho scelto il nome Sofia per dedicare a una mia cara amica il brano in seguito alla scomparsa della mamma a causa del cancro.