Si chiama Frenologia il disco di debutto della band bresciana Magora. I Magora debuttano a un anno di distanza dalla loro costituzione. Roberto Fedriga (voce), Andrea Lo Furno (chitarra e cori), Luca Finazzi (batteria e percussioni) e Alberto Lazzaroni (basso), dopo aver condiviso per anni esperienze live in molti gruppi locali, dopo aver affrontato esperienze soliste o suonato in altre formazioni, si uniscono tra 2016 e 2017 e lavorano sodo per arrivare a Frenologia.

«I brani di Frenologia hanno un filo conduttore rappresentato dall’analisi dei vari lati della mente umana. Ogni canzone vuole simbolicamente “parlare” a un’area precisa della psiche. La frenologia voleva dare una rappresentazione fisica di queste aree. Le canzoni sono state scritte per essere metabolizzate dall’ascoltatore, il quale è libero di interpretarne il significato in modo personale. La musica e le parole devono essere “cucite” al proprio vissuto, in modo profondo e intimo».

Magora traccia per traccia

Ipnotico e psichedelico, il movimento oscillante che viaggia sul fondo di Sabbia o caffè apre il disco con sapori che possono riconnettere agli anni Settanta senza risultare per questo meno freschi.

Chitarra acustica e un certo ritmo cadenzato contrassegnano Le mani non dimenticano, che sa più di carne, non porta troppo lontano ma si concentra sulla realtà presente.

Si torna a un robusto muro elettrico con Damnatio memoriae, tra rock e blues, con qualche caratteristica che fa pensare a dei lontani Timoria.

Qualche morso in più apre ad atmosfere western, ma anche a cambi di ritmo e a passaggi di aria diversa.

I fiati di Guido Bombardieri appare per la prima volta nel disco all’interno della rumorosa ma tranquilla I ricordi nel legno, con un notevole lavoro del basso.

Più schiettamente rock e diretta Piedi umidi, che pure si raccoglie sul finale. Tornano i colori del sax di Bombardieri in Lara, una ballad morbida e piuttosto intima.

L’ospite su Foce è invece Boris Savoldelli ai cori; il brano parte con una chitarra piuttosto acida, per trasformarsi presto in canzone da corsa.

Ultima apparizione di Bombardieri quella in Digiuno opportuno, un blues alimentare piuttosto divertito.

A chiudere il disco ci pensa Anice, con una miscela di acidità ed elettricità, per una canzone che ha un andamento ritmico piuttosto ad alti e bassi.

La frenologia era quella disciplina ottocentesca che cercava di desumere le caratteristiche di una persona dalla forma del suo cranio. Dalla forma delle canzoni dei Magora si deduce invece un certo amore per la varietà, pur all’interno di uno spazioso fronte appartenente al rock alternativo. E si deduce anche una notevole passione, riversata tutta in un disco convinto e interessante.

Genere: rock alternative

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