E’ disponibile in digital download e sulle piattaforme streaming Occhi (Infecta Suoni&Affini/ADA Music Italy), il nuovo album di Martino Adriani, anticipato dai singoli Divano e Tanqueray. Il disco è disponibile anche in formato cd. Terzo album di inediti del cantautore, il disco parla di storie di amori e di mostri, di occhi e di posti, con una scrittura diretta alle emozioni e una sensibilità pop sfumata qua e là da colori vintage, dissonanti e psichedelici.
Il disco contiene undici tracce e la produzione artistica è firmata Manuele Fusaroli (negli anni producer di The Zen Circus, Bugo, Nada, Luca Carboni, Nobraino, Tre Allegri ragazzi morti, Mezzosangue) e Michele Guberti. Testi e musiche sono di Martino Adriani. Nell’album hanno suonato, oltre ad Adriani, Michele Guberti, Manuele Fusaroli, Ilaria Passatore Argento.
“Occhi” è un album che amo definire ‘cinematografico’, in cui ogni canzone ha un’ambientazione e uno stile di produzione del tutto proprio e differente dagli altri brani. Non riesco a classificare il genere: c’è una sensibilità pop, ma è sfumata, di qua e di là da, da colori dissonanti e psichedelici. Nessuna ‘over produzione’, ma un lavoro dosato, a tratti minimale, che prova ad abbracciare orizzonti non proprio convenzionali. Il tutto è legato da una scrittura che si lascia ispirare dalla potenza di sguardi magnetici e intriganti, teneri e dolci, cupi e bugiardi. In questo album ci sono occhi pieni di bombe di un amico incompreso, occhi che si incontrano, si innamorano e poi si allontanano. Occhi sinceri di una madre, occhi che sorridono ma nascondono affanni. Occhi di un viaggio che passa per Mumbai e per l’Inghilterra, che attraversa l’Italia, da Napoli a Venezia, ma non scorda i paesi di provincia, quelli delle radici. Un viaggio che si conclude in uno sguardo, quello della persona amata, la Venere che riesce a regalarci quiete
Martino Adriani traccia per traccia
Discorsi quotidiani ma intimi, contenuti in una mail spedita veramente lontano, quelli che si svolgono all’interno di Amico Gorilla, che apre il disco con un’inevitabile nota di malinconia.
Altri contesti animali quelli disegnati con un certo malumore da Rospo. Promesse tradite quelle cantate da “un fottuto romantico” lasciato con un aeroplanino di carta come ricordo.
Si va ad accendere poi una Lampadina, su ritmi pop, ma sempre con vaste dosi di rimpianto tra le righe. Questioni di luce e di amore frainteso in un brano che si consuma rapido e amaro (ma non troppo).
Un cambio di vita è quello prospettato da Mostri, che sparge qualche piccola dose di ironia, in una canzone dalla struttura particolare, con qualche pausa e qualche ripartenza.
Questioni di gin e di delay quelli raccolti in una molto intima Tanquerey, che piano piano si arricchisce di suoni e di sogni che rotolano giù.
A metà disco ecco Romantici sul serio, che prospetta qualche iscrizione ai corsi. Qui gli occhi di lei sono rosa, ma hanno anche voglia di mandare affanculo i guai, tra tutte le possibili mete per una fuga, appunto, romantica.
Ci sono idee di viaggio (meno romantiche) anche in Scarabocchi, che regala qualche dissonanza di chitarra, con il basso che tiene insieme le fila di un brano scanzonato e morbido, quasi blues.
Chiacchiere e conversazioni liberatorie si tengono su un Divano che ospita una familiarità molto vicina e calda, in un pezzo ben orchestrato e armonico.
L’esplorazione continua con Radici, che lascia spazio ai synth per un pezzo dai colori scuri. Anche I Cani parlavano di Serotonina, anni fa: qui l’ormone però sovrintende a un pezzo sostanzialmente rock, con suoni vintage, che non ha paura di usare troppi muscoli.
Si chiude con una breve e dolce Venere, tra immagini molto vivide e un organo abbastanza ieratico.
Un buon progetto cantautorale, quello di Martino Adriani, che si veste di pop e regala parecchi brani colorati, ben scritti, spesso ironici, ricchi di sensazioni dolciamare.
Genere musicale: cantautore
Se ti piace Martino Adriani ascolta anche: Caleido
Pagina Instagram Martino Adriani