Ha pubblicato soltanto un paio di singoli, Una Stupida Follia e Non è successo niente. Ma Mille Punti sta facendo parlare di sé per un atteggiamento “retrofuturistico” (è sostanzialmente piantato al 1974) e per il fascino di brani pop, un po’ easy listening, un po’ disco dance, molto nostalgici. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Per il momento ti conosciamo soprattutto attraverso i tuoi singoli. Vuoi raccontare qualcosa di te?
No dai, è più bello così! Preferisco che l’ascoltatore cerchi di indovinare qualcosa di me attraverso i miei pezzi, piuttosto che spiegare tutto io.
Come nasce Non è successo niente e quante volte ti capita di ripetertelo in testa?
Non è successo niente nacque in una notte particolare, dopo una rottura nella band in cui suonavo. Il caso volle che dopo ore di discussione uscii in strada e trovai che mi avevano rimosso la macchina. Mi avviai verso casa camminando nella notte, continuando a ripetermi che non era successo niente per cercare (invano) di consolarmi. Mi capita spesso di cercare di superare le problematiche della mia vita tentando di minimizzarle in una visione un po’ più ampia delle cose. Non so se mi sono spiegato…
Quando si parla di te il primo nome che rimbalza su comunicati e interviste è “Tame Impala”. Ma mi sembra che nella tua musica ci siano parecchie altre influenze. Quali sono quelle che ti piace ammettere?
Sicuramente Battisti (soprattutto gli album tra il ’73 e il ’77); la disco music italiana tipo Alan Sorrenti, Pino Daniele, Pino D’Angiò; la neo-psichedelia di MGMT, Unknown Mortal Orchestra etc; tutti i gruppi con un piede nell’elettronica e uno nella musica “suonata”, come Metronomy, The Whitest Boy Alive, Jungle…
Mi sembra ovvio che, vista l’entità del progetto, uno dei prossimi passi sia una pubblicazione di un lp (sarebbe meglio con la Decca o la Fonit Cetra, ma immagino che la tua attuale etichetta si incazzerebbe) in vinile, esattamente con le cover rosse che stai già usando per i singoli in stile “Magia della stereofonia”… Quanto manca a tutto questo?
Il 15 marzo uscirà il mio album d’esordio, Retrofuturo. Lo pubblicheremo in digitale e in un formato fisico bello pazzo che non posso ancora svelare…