Saudade è il nuovo lavoro degli Oremèta. Disco registrato tra le quattro mura di casa, all’ultimo piano di un palazzo di Ostia Lido, uno di quelli ai quali il maestrale strappa l’intonaco e dai quali di notte puoi sentire la risacca delle onde. Anticipato dal doppio singolo Costa Nova / Quarantena rappresenta il disco d’esordio del trio Oremèta, un meltin’pot stilistico in uscita per Glory Hole Records.
Oremèta traccia per traccia
Si parte da una lettera con un po’ di hip hop dentro: Bakarak è molto fluida e narrativa, vivendo su contrasti, con la collaborazione di DJ Less One.
Quarantena parte da telefonate e comunicazioni difficili per poi utilizzare toni molto morbidi.
Un po’ più appuntiti i dialoghi di Pangea, con Soulclore, su altri panorami marittimi e migranti, con il testo che si sovrappone su livelli diversi, arricchendosi sempre più.
Più morbida e corale, ecco Se alle sei, che comunque mantiene molto fitto il flusso narrativo, pur scomponendosi secondo sensazioni e linee reggae.
Vibrazioni iniziali per Meta, che ondeggia su andamenti piuttosto estivi e reggaeggianti, ricca di giochi di parole.
Notturna e convenientemente malinconica Saudade, la title track, più ritmata e densa nella seconda parte.
L’Interludio è una poesia cruda e dura. Un’apocalisse in corso ogni giorno narrata in modo diretto e senza troppi filtri.
Tentativi di fuga su bassi profondi in una molto combattiva Passaporto. Frigge il vinile e si levano piano suoni di tromba su Diario, che si appoggia su sensazioni jazz notturne per farsi quasi elegiaca.
Il disco si chiude sui ritmi sudamericani di Costa Nova, con un’atmosfera inaspettatamente vintage.
Un disco di hip hop decisamente diverso da ciò che è comunemente inteso, ma con livelli di intensità e una capacità di racconto davvero notevole: la Saudade degli Oremèta colpisce a fondo. Anche da un palazzo di Ostia Lido si può osservare il Mediterraneo e oltre, e le sue tragedie. Senza retorica ma con forza continua.