Ghost è il brano che da il titolo al primo album dei Quiver with Joy (qui la recensione).La canzone è una riflessione sull’infanzia: il fantasma è quella parte di noi che se ne è andata quando siamo cresciuti, ma che ogni tanto appare dal nulla ricordandoci che significa essere puri, spensierati e innocenti come un bambino.
Questo concetto è rappresentato nel video con una partita a nascondino tra pacman e i fantasmini, creando un’immagine paradossale in cui i personaggi di un videogame della nostra infanzia si trovano a giocare come dei bambini. Chi vincerà? Questo disco racchiude dieci brani composti nell’ultimo anno e caratterizzati da un’evidente contaminazione stilistica: si passa da atmosfere oniriche a ballate pop, da brani funeral blues a crescendo post rock.
E’ degna di nota la partecipazione, su due brani del disco dei Quiver with Joy, del thereminista e polistrumentista Vincenzo Vasi (Vinicio Capossela, Mike Patton, Mauro Ottolini, Ooopopoiooo). Il tema principale di questo lavoro è il rapporto complementare tra la vita e la morte, argomento che accomuna i tutti i brani. Il discorso si estende anche al rapporto tra “prima” (il passato, l’infanzia) e il “dopo” (il presente o forse il futuro?).