E’ in free download ancora per poco tempo Circus Around, il nuovo ep di Akroama, nome d’arte di Tommaso Di Santo: il giovane producer (nato nel 1996) fa parte del roster di Doner Music. Anticipato dai video di Humans (feat. Alex Anderson) e della titletrack Circus Around, il disco fa seguito a Objectivers, pubblicato insieme a Big Fish all’interno della Doner Bombers Compilation Vol. 2. L’ep prevede sette tracce di musica elettronica, tra ambient e generi limitrofi, con una certa giocosità di fondo.
“Questo mio ultimo progetto è ispirato al mondo e alla vita di tutti i giorni, quella che richiede di mascherarsi per entrare in personaggi costruiti sulla menzogna e niente di più. Vi voglio proporre un viaggio pieno di note e ritmi nuovi che vi permetta di ripercorrere la vostra vera personalità, quella che da oggi proverete a condividere con tutti”
Akroama traccia per traccia
Life apre il disco su colori molto vivaci e un’aria piuttosto frizzante, con alcune caratteristiche che si ritroveranno in gran parte del lavoro. E’ un dialogo, anche a tinte piuttosto drammatiche, quello incluso in Right War, in cui fa la propria comparsa la voce umana, ancorché profondamente distorta.
La title track Circus Around invece propone una voce più “pulita” e comprensibile, in un panorama che, pur con qualche impulso dance, si dipana in una struttura standard quasi pop. Humans, con Alex Anderson, è un altro pezzo cantato costellato da tastiere che si impegnano a fondo per fornire un ambiente molto spumeggiante, su cui si appoggia una ritmica al contrario molto moderata e solida.
[soundcloud url=”https://api.soundcloud.com/playlists/149758797″ params=”color=ff5500&auto_play=false&hide_related=false&show_comments=true&show_user=true&show_reposts=false” width=”100%” height=”450″ iframe=”true” /]A seguire Fragility, che al contrario parte molto da lontano, costruendo pezzo per pezzo le proprie sonorità, mentre False Light arrotonda i suoni a costruire un discorso molto fluido, ma anche animato da giochi sonori curiosi. Dead Line chiude il disco mimando per certi versi alcune sonorità rock, e comunque estendendo il proprio campo d’azione a un panorama reso sconfinato dagli echi.
Akroama riesce a costruire un disco coerente, con qualche piccolo eccesso da ripulire qui e là, ma complessivamente levigato ma anche molto vivo.