Recensione e streaming: Ladro, “ep”

LadroEsordio per i Ladro, trio alternative rock milanese con influenze stoner: registrato presso La Sauna recording studio di Varese da Andrea Cajelli, l’ep è autoprodotto e poggia su cinque brani dai quali si possono scorgere le principali influenze della band, che vanno dal grunge al songwriting di stampo anglosassone.

Ladro traccia per traccia

Si parte dal basso (elettrico) con Spogliatiamalami, rock piuttosto incisivo e aggressivo, e con svariati cambi d’abito nel corso del pezzo. Il testo è in italiano, non sempre comprensibile, le vibrazioni stanno in qualche posto tra l’hardcore e lo stoner.

Si passa all’inglese e si cambia atmosfera con l’intro di Walk Ahead, molto più ragionata. La chitarra emerge, tagliente, a dare una forma molto più inquieta al percorso della canzone. Qualche pizzico di Nick Cave e atmosfere tra l’oscuro e il West si manifestano in Temporary Shelter. Rock più diretto e quadrato quello di Little Angie, che chiude l’ep con qualche pennellata psichedelica nella seconda parte del brano.

Al netto di qualche irruenza e ingenuità giovanile (concentrata per lo più nella prima traccia), i Ladro mettono sul piatto buone qualità di irruenza ma anche di capacità di tessere buone trame in termini di armonia e melodia.

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