Recensione: Felidae Trick, “Working Hard ep”
Uscirà il 9 ottobre Working Hard, il nuovo ep di Omer Lichtenstein, in arte Felidae Trick, originario di Tel Aviv e residente a Berlino. Nato nel 2011, il progetto si è avvalso della collaborazione di Peter Walsh (già noto per aver prodotto Simple Minds, Peter Gabriel, tra gli altri) e di musicisti e produttori di talento, provenienti da diverse parti del mondo.
L’ep include cinque canzoni tra pop, indie, rock e new wave, con testi che affrontano le tematiche più disparate, costruite anche con l’aiuto di Marco Crippa al basso e Nimrod Lieberman alla batteria.
Felidae Trick traccia per traccia
Si parte con Still Burning, consistente brano dalle dichiarate qualità power pop, in grado di alzare la voce ma senza perdere il controllo. Molto più pensierosa Laying in the Sky, che su morbide atmosfere create anche dalla chitarra di Neta Shimoni, scolpisce un pezzo che fa pensare agli episodi più meditativi del brit pop anni Novanta.
C’è ritmo invece fin dall’inizio in Romantically High, che ospita Roni Meir al basso e Mesut Gursoy alla batteria: anche qui i riferimenti si possono fare con il brit pop, ma anche con un pop rock a tutto tondo, colorato da svolazzi di tastiere e sintetizzatori.
She Ain’t Rock’n’Roll prova a disorientare l’ascoltatore grazie a una partenza ricca di dissonanze, ma presto si capisce che la struttura del pezzo è, al contrario della “she” del titolo, molto rock’n’roll, anche piuttosto aggressivo.
La chiusura, cui è destinato il brano The Felidae Trick, è piuttosto oscura e richiama alla mente qualche ballada di rock band di tempi andati, metà malinconia, metà rabbia trattenuta.
Non sappiamo quanto abbia “lavorato duro” Felidae Trick per giugnere a questo ep, di certo i risultati sono apprezzabili. L’ep rappresenta una buona fotografia di un talento in crescita, con buone attitudini pop-rock e con ottime compagnie a livello di collaborazioni, il che non guasta.