Dei Valeries sappiamo poco: sono un quartetto formato da Valeria Di Corato (voce, percussioni), Giorgio Di Dio (chitarra, elettronica), Andrea Scopece (basso), Dimitri Russo (batteria). Conosciamo qualche foto, tipo quella pubblicata, e conosciamo le cinque canzoni dell’ep battezzato Valeries_Demo_Tracks, pubblicato su Soundcloud qualche tempo fa. Cerchiamo di conoscerli meglio attraverso la musica.
Valeries traccia per traccia
L’ambientazione, fin dall’apertura di Senza luce, è quella dell’indie rock classico, con radici che affondano fino agli anni Novanta. Qualche caratteristica gothic emerge qui e là. La pioggia non crede al destino mette in evidenza un buon drumming, che fa riscontro alla vocalità di Valeria Di Corato, in grado di esibirsi su più registri differenti.
Si alza il livello di aggressione con Diamante all’inferno, che ha un’intro fiammeggiante di chitarre. Benché parte della natura della band sia melodica, le atmosfere in questo specifico episodio si avvicinano al mondo metal/stoner, con la voce che si adegua e raggiunge altezze considerevoli.
Non ho lacrime si distende su discorsi di melodia con caratteri epico-lirici, con una rabbia trattenuta a stento. Diverso il discorso di Namaste, più tranquilla sulle prime, ma con discorsi ritmici che presto portano a esplosioni quasi screamo e a una struttura rock forte e robusta.
Dalle cinque canzoni del demo emerge principalmente la personalità dei Valeries, ed è considerevole. Da rimarcare anche la capacità di offrire volti diversi per i cinque brani dell’ep, benché il sound sia coerente e sempre piuttosto sostanzioso. Da rimarcare di nuovo le qualità vocali della cantante Valeria di Corato: forse un’estensione vocale come la sua non è molto trendy, ma sa regalare ottime sensazioni, e tanto basta.
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