Voci di corridoio è il disco d’esordio dei Réclame, il gruppo nato dall’incontro tra Marco Fiore con i fratelli Edoardo, Gabriele e Riccardo Roia che ha debuttato lo scorso dicembre tra i finalisti a Sanremo Giovani 2019.
Voci di corridoio, prodotto da Daniele Sinigallia, è il primo album di inediti della formazione. Ispirandosi alla tradizione cantautorale italiana, con una costante attenzione alle sonorità alternative contemporanee, i Réclame rilasciano otto brani per altrettante storie e personaggi: voci e frammenti di un mosaico dell’esperienza umana.
Réclame traccia per traccia
Benché “a testa bassa, con gli occhi stanchi”, Il viaggio di ritorno rappresenta una partenza estremamente dinamica del disco, che si colloca su quella linea di pop-rock elegante che vibrò molto negli anni Novanta (Baustelle-La Crus-Bluvertigo, per capirsi).
C’è subito spazio per malinconia e nostalgia con Due amanti, con un “c’eravamo tanto amati” estremamente evocativo. Stessa aura, ma rafforzata dagli archi e dal piano, quella de Il vuoto sotto pelle, comunque irrobustita dal drumming.
Discorsi di bellezza e tristezza all’interno di Fra le braccia di un’altra, che ha un’allure particolarmente vintage.
La casa d’infanzia viaggia morbidamente sui binari della memoria, con particolari descrittivi accurati.
Battiti molto intensi e robusti quelli che contrassegnano Inseguito dalla luna, altro spunto narrativo di un certo spessore.
Approccio quasi “storico” e con una certa enfasi quello che spunta da Cosa resterà?, che parla di amore e di scarsi lasciti del presente.
Pianoforte e qualche eco saturano l’aria di Notte d’inverno, melodia anticlimatica e recitata, per quello che a tutti gli effetti è un testamento e una storia di morte e di sfortuna.
Un disco interessante e promettente, da parte dei Réclame, che si lasciano avvolgere da nostalgie sonore senza farsi trascinare via.