Tra un coro di “Sei bellissimo” per Carlo Conti e altre amenità sparse, siamo pronti per la seconda serata del Festival 2025, che parte.
Fabio: Si prosegue a tutto ritmo, come da performance di ieri, ed è già tempo di Alex Wyse, che apre la gara dei giovani con un pezzo che sembra già un inno vecchio stampo.
Chiara: Alex Wyse per me dovrebbe vincere Sanremo proprio. Che stamo a votà a fà.
Fabio: C’è un Cattelan in giacca scozzese, molto professional.
Chiara: Comunque Cattelan sta proprio bene su quel palco.
Fabio: Ma è il suo, anche se dice di no.
Chiara: Ci spero che ci regalino gioie nei prossimi anni.
Fabio: Anche perché un filo di rinnovamento schifo non farebbe. Lil Jolie e Vale Lp si cantano faccia a faccia.
Chiara: “Che posso averne una per il giorno e una per la seraaaaa”. Ah no.
Fabio: Eh va be’ però. Stavo scrivendo un pippone sull’importanza del messaggio.
Chiara: Bravine anche loro.
Fabio: Sì dai.
Chiara: Sì sì l’importanza del messaggio c’è tutta, loro sono brave e convinte.
Fabio: Mi convincono meno i tasconi sul vestito, ma sono dettagli. Il ritmo del pezzo acchiappa, funzionerà, anche se abbiamo detto che vince Alex Wyse, giusto?
Chiara: “Se io non voglio tu non puoi” su cartelli gialli è ‘fondamentale’ come dice il buon Conti.
Fabio: Dovrebbe essere Vangelo.
Chiara: Io ho detto che voto Alex. Poi ognuno faccia quel che crede.
Fabio: Niente io ho perso il voto ma comunque vince Alex, nel tripudio della sala stampa. Oggettivamente la canzone era migliore, ma le due ragazze non sono dispiaciute.
Chiara: Quest’anno comunque i voti non mi deludono. Ora puoi votare per i prossimi due.
Fabio: Inizio a votare prima di ascoltare?
Chiara: Ma non le sai ancora???? Sono in radio dal 2020.
Fabio: Appunto, le ho dimenticate. E poi non c’entra: è la performance qui. In radio frega niente. Settembre comunque è un’altra persona rispetto a oggi pomeriggio quando ha fatto la conferenza stampa.
Chiara: Maria Tomba meglio di Settembre a mia memoria. Lei comunque continua a cantare in pigiama e la si ama moltissimo.
Fabio: Dopodiché è coerente con il cognome e canta come se fosse uscita dal Rocky Horror Picture Show.
Chiara: Comunque lei mi piace, atmosfera musical, voce importante e look interessante.
Fabio: Unico pezzo ironico del Festival tipo, a parte un po’ Willie. Ed è una chiave che regge molto bene, la ragazza. Settembre unico dei quattro a scegliere una chiave di ballad tradizionale.
Chiara: Settembre è vocalmente un Michele Bravi. Che Michele Bravi mi piace anche.
Fabio: Eh lo so. Però questo forse ancora un po’ acerbo. Comunque nessuno dei quattro è terribile, per fortuna. Cosa che non è sempre successa in passato con la versione young del Festival. Certo ‘sto ragazzo ha parlato per ore di Pino Daniele e invece decisamente no. Ma proprio un’altra direzione. Vince Settembre e non mi sento molto d’accordo.
Chiara: Non mi sento d’accordo nemmeno io. Vediamo domani cosa accadrà.
Fabio: Be’ mi sembra che Settembre abbia una fanbase piuttosto attiva.
Chiara: Io sono team Wyse.
Fabio: Ma onestamente anch’io.
Damiano meets Dalla
Fabio: Dopo la pubblicità arriva Damiano David con un omaggio a Lucio Dalla. Sceglie una canzone molto difficile, non necessariamente tra le più famose.
Chiara: In bianco e nero e con un look che potrebbe sembrare il fratello piccolo di Lauro. E’ apparso un Borghi che non mi aspettavo. E tiene tutto molto bene. Pelle d’oca.
Fabio: Questo Dalla qui mi fa proprio male. E’ totalmente straniante che un profeta dell’imperfezione, un piccolo gnomo buffo e un poeta enorme come Lucio sia portato sul palco da un semidio bellissimo e quasi perfetto. Però… però ha funzionato tutto così bene che mi ha commosso seriamente.
Chiara: E che non stoni nulla. Nemmeno Borghi. E nemmeno il piccolo Vittorio che piange.
Fabio: Mi sento un po’ come lui.
Chiara: Forse perché sta pensando che non diventerà mai bello come i due sul palco. Visto che non credo abbia colto la profondità del testo.
Fabio: Temo di no, ma c’è appunto un Lucio che insegna che si può essere felici in molti modi. Anche se la felicità non si ferma mai, e la precarietà del tutto la rende anche più bella.
Chiara: Lucio sempre troppo poco amato.
Fabio: Mai abbastanza.
Chiara: Non preoccuparti, ora arriva Rocco Hunt e passa tutto.
Fabio: Sì infatti, pensavo anch’io a questo. Voto subito?
Chiara: Che bellezza il nude look su Rocco. Comunque non si vota più. Abbiamo finito per oggi.
Fabio: Ma come più? Ora che avevo capito come si fa.
Chiara: Detto ciò, la canzone al secondo ascolto continua a essere abbastanza inutile ma meno disturbante di quanto potrebbe. Non sarà mai il mio genere ma fossero tutti così sarebbe uno spasso.
Fabio: Devo dire che lui mi è piaciuto in conferenza stampa, molto umile, dice le cose giuste, è un bravo ragazzo e si vede.
Chiara: Sì, distante anni luce da certi mood.
Fabio: Poi niente, io questo genere non lo digerisco, ma sarà un limite mio. Arriva Bianca Balti, che da mesi sta facendo di tutto per smarcarsi dall’immagine della malattia, spero vivamente che glielo lascino fare.
Chiara: Bella Bianca. Sorridente come dovremmo ricordarci ogni giorno di sorridere tutti.
Fabio: Senza criminalizzare chi invece la malattia la subisce, ovviamente.
Chiara: Ma certo. Era per noi che malati non siamo. Che spesso ci perdiamo in bicchieri d’acqua.
Fabio: Assolutamente. Scende Elodie e dimostra che anche indossando un copridivano riesce a essere strafiga.
Chiara: Lei riesce a essere strafiga anche con un divano addosso.
Fabio: Credo proprio di sì. Il pezzo regge e sarà sicuramente molto amato dai fan. Però continua ad arrivarmi pochino. Posto che in Emilia si dice “Mi son dimenticato a casa” per dire che hai dimenticato un appuntamento. Non so cosa c’entra ma mi piaceva dirlo.
Chiara: Sì, non è la migliore del repertorio.
Malgioglio ma soprattutto Lucio Corsi
Scende Malgioglio ed è un tripudio, ma non di sobrietà
Chiara: Sono rapita. Che meraviglia.
Fabio: Chiamo il 112? Ah no.
Chiara: Ha lo strascico più lungo di Kate Middleton.
Fabio: Ed è vestito da freccia. Ho visto carri di Viareggio più sobri.
Chiara: Adoro. La Queen.
Fabio: Massimo rispetto. Anche e soprattutto nell’evitare di prendersi troppo sul serio. Il velo è lungo come il tappeto rosso a Cannes.
Chiara: E’ tutto bellissimo.
Fabio: Cose che solo a Sanremo. Sulla coda dell’uccello del Paradiso non mi sento di dire niente.
Chiara: Io sono comunque ancora rapita.
Fabio: E’ un rapimento generale. Arriva Lucio Corsi. Ora qua son tutti fan oh.
Chiara: Con la maglia di Gatto Silvestro.
Fabio: Niente alucce stasera. Vediamo se ha problemi tecnici, tipo con l’asta come diceva oggi in conferenza stampa.
Chiara: Io amo il piedino sotto il sedere come se stesse suonando a casa sua con gli amici.
Fabio: E’ un bambino felice e monello che va in giro a far casino per casa e fa ridere tutti.
Chiara: C’è qualcosa di Dente in questa canzone.
Fabio: Dici? Non ho colto onestamente, ma mi fido.
Chiara: Sicuramente però sempre Graziani. Le chitarre sono sempre fotoniche.
Fabio: Be’ l’ha citato come ispirazione. Quando una canzone è suonata davvero si sente.
Chiara: Non sa dove mettersi il microfono evidentemente.
Fabio: Litiga con gli auricolari, con le quisquilie tecniche, ma poi vince tutto.
Chiara: Un meraviglioso Nino Frassica con fiori appassiti e il ciuffo alla Malgioglio al contrario.
Fabio: Malgioglio però finisce che si offende eh.
Chiara: Eppure fa ridere. Dopo Nino Frassica e la pubblicità abbiamo un altro tormentone.
I Maneskin comprati su Temu e l’autostima della Brancale
Fabio: Nel frattempo, ecco cosa succede quando compri i Maneskin su Temu: ecco The Kolors.
Chiara: E sto cercando di resistere ai miei preconcetti. E indagando su come i vicini di tavolo abbiano acquisito l’alcol.
Fabio: Ma lo vedo, ti fanno onore entrambe le cose.
Chiara: Le due cose potrebbero essere collegate. Che comunque, anche qui, è un singolone radiofonico. Il problema è che a me il singolone tendenzialmente urta se ha troppi denti
Fabio: Ma è una roba che non ci si toglie dalle orecchie neanche col Viakal. Comunque sì, ha un dentista che meriterebbe querele, per eccesso di zelo.
Chiara: Comunque è meglio della canzone dello scorso Sanremo. Un ragazzo incontra una ragazza.
Fabio: Anche alcune malattie esantematiche sono meglio della canzone dell’anno scorso.
Chiara: Quest’anno tendenzialmente i miei acerrimi nemici mi sembrano meno fastidiosi.
Fabio: E’ una tua percezione momentanea. Entro sabato tornerai sulle tue posizioni abituali. Anche perché ora fai i conti senza la classifica. Brancale ha tuffato nella panna l’abito rosso di ieri. Anema e cozze.
Chiara: Vorrei avere la sua autostima e quella di Malgioglio. Dominerei il mondo.
Fabio: Oppure i loro chirurghi plastici. Lei peraltro gavetta ne ha fatta. Ma è la dimostrazione che nel simpatico carrozzone del pop a volte è solo questione di trovare la chiave giusta.
Chiara: Non so se riesco. Qui fatico proprio.
Fabio: Be’ non credo che siamo noi il suo target.
Chiara: I bambini sanno suonare il piano, scopriamo stasera a Sanremo.
Fabio: Avverto entusiasmo.
Chiara: Bravo eh, però.
Fabio: No ma bravissimo. Però sui bambini in televisione ho da sempre e per sempre le mie preclusioni. E non le cambierò stasera. Ora viene fuori che il primo messaggio “politico” del Festival lo porta Malgioglio che fa una battuta sui “dazi” che quel simpaticone di Trump imporrà.
Chiara: Ora momentaccio per me, lo patisco in modo quasi eccessivo. E parlo di Fedez. Non di Malgioglio.
Fabio: Sì avevo capito. Respiri profondi, e lascia che la tensione passi. Perché fare resistenza non serve, direi. A livello basico fa andare le teste e si porta via la gente con il ritmo.
Chiara: E’ straziante.
Fabio: Diciamo che tra questo e i tormentoni estivi con cui ha ammorbato scelgo 1000 volte questo. Poi che sia disturbante concordo. Ci mette anche un po’ di interpretazione.
Chiara: Fa proprio male.
Fabio: Ha questo tipo di obiettivo e direi che gli fai un complimento.
Chiara: A parte che sembra stia per trasformarsi in un demone.
Fabio: Forse l’ha già fatto, tempo fa.
Chiara: Ma comunque Fedez prima di rimanere folgorato dal grano scriveva grandi cose. Sempre per chi ama il genere.
Fabio: Non so giudicare onestamente.
Chiara: Sai che la sofferenza la percepisco. A volte troppo.
Fabio: Eccome, proprio per questo mi fido. Io ho iniziato a conoscerlo quando era già sulla strada della perdizione.
Chiara: Poi però vedi Lauro… E pensi ci sia speranza per tutti.
Fabio: Per tutti non so. Per Fedez, soprattutto, non so.
Chiara: Meglio passare alla Michielin. Che col suo vocione e il sorrisone piace sempre anche se non sposta come potrebbe.
Fabio: Continua a non colpirmi. Cioè c’è pathos nel pezzo eh? Però… Anche le immagini dei vetri rotti e delle lacrime fuori dallo stadio non sono male. Ma mi suona tutto convenzionale e già sentito. Tra l’altro: piangeva fuori dallo stadio perché ha provato a comprare un biglietto per un concerto? Chiediamocelo. Povera Franceschina si commuove molto. Ma io, cinico, no.
Chiara: Molto riflessiva, ci sta alla vigilia dei trent’anni.
Fabio: Nel frattempo Pupo, che è amico di Conti ma anche di Putin, è celebrato con un momento dedicato a “Su di noi”. Peraltro per introdurre la marchetta per Tim. Che mi telefona tutti i giorni per convincermi a mollare Iliad, ricordiamolo. Qualche indizio di rock arriva quando torna Damiano: è il primo episodio in questo senso di tutto il Festival 2025.
Chiara: Madonna chiamiamolo rock.
Fabio: Ma no chiaro. Dico per dire.
Chiara: Comunque tutti sti fiori mi fanno tornare in mente un Blanco che spacca tutto.
Fabio: Una cosa molto punk, che ci manca.
Chiara: Invece Damiano ci si siede in mezzo.
Fabio: In compenso sono io che sento l’audio completamente spannato o è veramente così?
Chiara: No lo sentiamo tutti.
Fabio: Ah ok meno male.
Chiara: Cristicchi invece sarà in sync? Vediamo.
Fabio: Be’ dovrebbero aver sistemato, spero. Se no sbiello. Ha scelto il pigiama come Maria Tomba, si può dire?
Chiara: Lo stavo giustappunto dicendo. Continuo a pensare che sia una bella poesia. Ma che non riesco a commuovermi come pensavo sarebbe successo.
Fabio: Era bellissima sulla carta, letteralmente. Ne apprezzo la sincerità, ne riconosco una certa forza. Ma se vince lui il premio della Critica qui è una strage. Lo dico per l’FBI, quando verrà a cercare le prove sul mio Mac.
Chiara: Temo proprio di sì.
L’osteopata di Marcella, poi la nuova scuola genovese
C’è Big Mama sul palco esterno
Chiara: Che brava Big Mama. Anche se è vestita con i clandestini di Notre Dame de Paris.
Fabio: Sei tu l’esperta del settore. Ma sarà voluto, no?
Chiara: Penso proprio di sì. Ma non credo in una citazione. Resta comunque super brava.
Fabio: Lei comunque fa pezzi dance che non sono esattamente sovrapponibili a quelli degli altri, secondo me.
Chiara: Proprio per questo.
Fabio: Torna Malgioglio e con lui la sobrietà nel vestire.
Chiara: Ora abbiamo Marcella Bella.
Fabio: Ne siamo felici? Non rispondere, ok.
Chiara: Beata lei che non le fa male niente. C’ho vent’anni di meno e sono croccante.
Fabio: Ma infatti, sarà merito dell’osteopata. Ma come venti oh.
Chiara: Quanti anni ha oh?
Fabio: 72.
Chiara: Ah ok, ancora peggio per me allora.
Fabio: Eh ma perché lei non fa Sanremo da un po’.
Chiara: Comunque al di là della sua longevità, non credo di farcela.
Fabio: Ma anche lei non ce la fa. La canzone peggiore del Festival? No, ma solo perché ci sono i Modà.
Nel frattempo ecco Bresh
Chiara: Genova torna ancora a comandarsela.
Fabio: Sei risalita sul campanile. Anzi sulla Lanterna.
Chiara: Bresh ha già delle occhiaie che probabilmente sabato diventeranno tutt’uno con i baffi.
Fabio: Si presenta sbracciato comunque. E comunque se devo leggere l’umore della città dalle canzoni di Bresh e Olly non è che la vedo una città felicissima in questo momento storico eh.
Chiara: Oh son canzoni d’amore.
Fabio: Sì ma più depre che mugugno.
Chiara: Pensa cosa devono dire i pugliesi. Comunque non è che i genovesi dalla scuola che fu fossero allegroni.
Fabio: Un po’ hai ragione. Mi sono un po’ distratto ma il pezzo di Bresh ha “qualcosa da dire”, per citarlo.
Chiara: Comunque bravo, è arrivato.
Fabio: Va be’ dai non devono accontentarsi ora. Si continua a crescere.
Chiara: No però ora ci siamo.
Fabio: Vero, ma lui è uno da podio di Sanremo fra 2-3 edizioni. Olly forse già ora. Ecco Achille Lauro in bianco rigato stasera.
Chiara: Qui abbiamo un gessato bianco con mantella che fa sempre la sua bella figura. Anche Bianca Balti ha vacillato.
Fabio: Con rosa nera.
Chiara: Mi fanno notare che la riga dell’abito è di paillettes.
Fabio: “Ti chiamerò da un autogrill” is the new “Mi chiamerai da un call center”.
Chiara: Che stile. Dormivamo in Peugeot: qui c’è più dramma.
Fabio: Sì certo.
Chiara: Almeno là prestava i soldi per andare a trovarlo.
Fabio: Ma sì, comunque Calcutta torna sempre. Qui c’è molto molto pathos, anche se è visto con l’occhio di chi ricorda. Va detto che ormai su questo palco ci sta come se fosse la cucina di casa sua.
L’evitabile promozione del film di Genovesi porta via minuti preziosi
Chiara: Su questo non ho nulla da dire.
Fabio: Ma neanch’io. Ma non sono sopportabili le promozioni dei film a Sanremo.
Chiara: Ma c’è un cast importante e sono tutti schierati a cantare i Queen.
Fabio: Sì però no: bravissimi, però sono contento che se ne siano andati. Sono quasi contento di Malgioglio che lava per terra e che balla con Bianca. Il nude look predomina stasera, conferma anche Giorgia. Anch’io vorrei ascoltare senza pregiudizi, ma davvero non capisco perché una con questo tipo di doti si sia appiattita sul modello “Amici”, gorgheggi e tutto. Tra l’altro ieri mi sembrava nettamente più grintosa.
Chiara: Questa ha una voce che veramente non ha paragoni. Nude insomma, è più vestita di tutti quelli saliti finora, Conti compreso.
Fabio: La voce non la discuto, non capisco perché sprecarla così. Con canzoni senza un minimo di senso.
Chiara: Perché se questa avesse anche scritto bene sarebbe altro che la Pausini. Poi sta canzone non mi fa impazzire manco a me.
Fabio: Ma appunto. Ma stiamo scherzando? Doveva essere Mina. E invece è una Pausini brava. Mai visto uno spreco così.
Chiara: Nel frattempo ora Malgioglio prende a mazzate col mocio Frassica. E qui si vola parecchio.
Fabio: Un paio di mazzate gliele darei anch’io. Dopo qualche minuto di follia è il turno di Rkomi. Anzi no: Malgioglio ci mette mezz’ora per annunciarlo.
Chiara: Devo andare oltre al suo accento.
Fabio: Dovrebbe andare oltre anche lui. Anche perché lo marca veramente troppo. E all’improvviso un’invasione del palco da parte di due anziani.
Chiara: Ci sono Babbo Natale e signora che ballano alle sue spalle.
Fabio: Sono i Ricchi e Poveri forse. Ecco: “senza sentimento” è quello che mi sembrano pezzi così. Tocca alla marchetta sulle Olimpiadi di Milano e Cortina. Con Red Canzian in platea.
Chiara: Io ho sonno a questo punto.
Fabio: La verve di questo momento ti sveglierà sicuramente.
Chiara: Però invasione di campo di Bianca Balti per salutare Rose Villain ha tirato un po’ su gli animi.
Fabio: Ma Bianca fa bene a invadere. Rose fa diventare puttana la nostalgia, quando una volta era la felicità.
Chiara: Il repertorio è il suo, lo fa bene e ha sempre una gran voce.
Fabio: Concordo ma allargo il discorso: non è che in questo Festival non c’è stato niente di orrendo perché nessuno ha rischiato mezzo passo fuori della zona di comfort?
Chiara: Sì. Ma rispecchia che Sanremo è sempre più vetrina e sempre meno banco di prova.
Fabio: Eh malissimo però, l’arte è coraggio.
Chiara: L’arte al tempo di Spotify è marketing. E temo di non essere io ad averlo inventato.
Fabio: Ma una parte di arte è stata marketing da molto molto prima di Spotify, e non sarà questo il momento di condannarlo. Però dai un po’ di rischio ogni tanto. Rischia di più Malgioglio con queste risposte al test di Conti.
Chiara: Bianca Balti sta dando lezioni di vita spicce mentre noi siamo qua a morir di sonno. Sta donna è una potenza.
Fabio: Potente anche Malgioglio, forse troppo. Io apprezzo le parti ludiche del Festival, soprattutto quando c’è un messaggio forte ma trasmesso con leggerezza come quello di Bianca. Però magari più rapidi, no?
Chiara: Devono allungare il brodo.
Fabio: Ma no che non devono. La soglia dell’attenzione media è di 15 secondi. La mia in questo momento non supera i 7. Ci svegliamo per Willie Peyote. Almeno per dieci minuti diciamo.
Chiara: Voglio capire se Luca Ravenna ce la fa stasera.
Fabio: Sì, questa è una curiosità interessante. Intanto il giro di basso si fa ascoltare anche da solo.
Chiara: A Willie si vuole bene. Però io non ho capito se ha parlato cazzo.
Fabio: Ha parlato ma non si è capito che cosa ha detto. Anche perché è stata una roba fulminea. Comunque il pezzo sta in piedi ed è più interessante ogni volta che lo si ascolta.
Chiara: Le babbucce di Malgioglio rendono l’idea.
Fabio: Pronto per il letto.
Chiara: Comunque niente, io di tutta sta roba che ho visto stasera, nel ripasso delle clip ho la mia top 3. Fedez, Lucio, Lauro. Poi Giorgia e Willie.
Fabio: Questo Fedez disturbante alla fine vince.
Chiara: Vince sì. La tua?
Fabio: Diciamo che l’unica alla quale avrei battuto le mani seriamente è quella di Willie, ma forse anche perché è l’ultima sentita. Quella di Fedez piace anche a me, Rose mi ha convinto un po’ di più… Però: Corsi-Peyote-Fedez.
Dopo alcune imperdibili presentazioni di fiction, pubblicità, varie ed eventuali, ecco i risultati delle votazioni delle radio e del televoto.
Chiara: Comunque, abbiamo la cinquina: Cristicchi, Fedez, Achille Lauro, Giorgia e Lucio Corsi.
Fabio: Tra i “miei” fuori Willie, ma era prevedibile.
Chiara: Diciamo tutti prevedibili. Cristicchi immaginavo, per quanto difficile.
Fabio: Sì niente di esageratamente sorprendente. Cristicchi ce lo ritroviamo sul podio.