Sacrifice è il nuovo album dei Segnali di Ripresa, storico trio marchigiano, di ritorno sulle scene dopo cinque anni di silenzio. Segnali di Ripresa è una band nel 2007 che si concretizza due anni dopo muovendosi tra sonorità rock e un’innata attitudine per la musica elettronica.

In questo nuovo album si è creato un anello di congiunzione tra vecchio e nuovo. Il disco è stato registrato utilizzando sintetizzatori SIEL (un’impresa per la progettazione e la produzione di strumenti musicali elettronici con base ad Acquaviva Picena, nelle Marche), campionamenti di musica tradizionale, strumenti acustici e chitarre elettriche. I brani sono caratterizzati da strutture melodiche simili a vecchie filastrocche, tessuti ritmici fatti di campionamenti di organetto, testi giocosi e traduzioni di vecchi stornelli. Questo progetto è il punto di arrivo di un percorso partito lontano, nel tentativo di raccontare un passato appartenuto ai nostri nonni, attraverso strumenti costruiti dalla generazione dei nostri genitori ma con il linguaggio della musica di oggi.

Segnali di ripresa traccia per traccia

Partenza piuttosto sommessa per l’album con Initiation, che sorge piano piano, fino a far emergere contiguità con il prog italiano classico. Ma le idee tipo PFM lasciano presto spazio ai Kraftwerk, con Letters, che gioca con voci robotiche e ritmi scomposti.

Un po’ di folk e molte sensazioni tra l’etnico e il tribale entrano in Animals, danza attorno al fuoco al suono del flauto, in cui l’elettronica si fa laterale.

C’è la chitarra elettrica a regalare qualche ricciolo di suono a Colours, per il resto dominio dell’elettronica, su ritmi accelerati e con un cantato piuttosto pop. Ritmi animati quelli di War, in cui la battaglia si consuma soprattutto attraverso una struttura di drumming piuttosto accelerata e spiritata.

Un ballo di paese con contorni elettronici quello che si consuma in Lands. Piuttosto allungata ma sempre molto vivace Numbers, il cui testo procede a loop. Si riscoprono le Roots nella commistione folktronica del brano successivo.

Trees disegna una foresta a partire da un riff di chitarra e da un background tra elettrico ed elettronico. Ha l’aria della filastrocca triste Sacrifice, il brano che dà il titolo all’album. Si chiude con un Finale che dardeggia di chitarra elettrica e di cori, per una sorta di celebrazione che è anche una conclusione.

Undici brani per esplorare i mondi sonori, versatili e variegati, dei Segnali di ripresa, capaci di dedicare la propria attenzione ai synth ma anche a una costruzione delle canzoni tutt’altro che ostica, anzi perfettamente fruibile e anche molto pop.

Genere musicale: elettronica, folk

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