Nuovo appuntamento con #SHORTRAKS, tre recensioni condensate di dischi che non dovresti perdere. Questa volta tocca a Youarehere, Gigantomachia, CaPaBrò.
Youarehere, Plvs Ultra
Plvs Ultra è il titolo del nuovo album di Youarehere, formazione romana elettronica che arriva al proprio terzo lp. A tre anni da Propaganda, Plvs Ultra è la spinta all’evoluzione, al superamento dei propri limiti. L’intera architettura sonica è ispirata ai colori puri di Yves Klein, dove l’assenza del tratto di distinzione crea una rappresentazione
immateriale, che trascende la forma. Si parte così dai loop di Duga, pezzo insistito e con molta pienezza di forma, per approdare al cantato di International Klein Blue, in cui suoni gelidi e cantato (abbastanza) caldo trovano i propri equilibri. Multiverse è una lunga corsa coerente e fluida. Ecco poi Obsolete, che apre su suoni giocattolo per consegnare all’ascoltatore altre parabole che scivolano su superfici lucide.
Con Eternal Present si sceglie un pop melodico, malinconico, cantato e minimale. Si costruisce dal basso con A Building Collapse, sotterranea ma anche con aspirazioni alte. Idee molto più scomposte nella ritmica irregolare di Backtrack, che però diventano coerenti in una sorta di viaggio spaziale. Guess What? introduce altre schermaglie, con opposizioni fra una ritmica che lavora al livello del suolo e il synth che viaggia a livelli diversi. Si chiude con il pianoforte di I Promise You We’ll Be Happy. Disco ben orientato quello di Youarehere, con parti equilibrate e ben disposte, di modo da avere un risultato molto organico e attivo.
Gigantomachia, Atlas
Atlas è il nuovo lavoro della band melodic death metal/epic metal (non che manchino di aggettivi) Gigantomachia. Nati nel maggio 2015 ad Alatri (Fr), grazie al bassista Lorenzo Barabba Suminier, la band ha alle spalle una solida attività live: ha partecipato a diversi festival italiani, come Rometal Festival 2017, Sinistro Fest e ha condiviso il palco con Genus Ordinis Dei, Hellretic, Disturbia, Nebulae e molti altri gruppi della scena metal. Dopo l’introduzione di Rise of the Cyclop, il Ciclope si mette in marcia a ritmi alti con Eye of the Cyclop, che ha modi metal ma anche una certa acidità di fondo.
Liberate the Titans parte a martello fin dalle prime battute, con un cantato piuttosto estremizzato. L’impatto epico si fa sentire anche a livello sonoro con Immortal, tra le più furenti. Aldebaran riprende più o meno su ritmi simili, ma con una scalata verso vette lontane e celesti. La marcia di Abyss Leviethan apre il discorso di Leviathan, spaventosa e oscura. La title track Atlas si stende su oltre sette minuti ma parte sommessa prima di sfociare in urla e scariche elettriche. Si chiude sullo Stretto, con Scylla & Cariddi, altra suite vibrante e decisa. Un disco potente per i Gigantomachia, che pur avendo aspirazioni, come detto, epiche, si perdono poco in dettagli barocchi e ottengono un disco efficace.
CaPaBrò, Musicanormale
Musicanormale è il disco d’esordio dei marchigiani CaPaBrò, band nata sul palco e con all’attivo oltre 250 live nei suoi primi tre anni di vita. Marcette sghembe, filastrocche surreali, valzer istrionici e canzoni trascinanti stracolme di ironia e condite da intermezzi teatrali, per raccontare la propria visione del mondo e i rapporti umani in modo giocoso e irriverente, con intelligenza e senza prendersi troppo sul serio. Si parte con ironia e con Auto-erotismo, brano pop motoristico, molto agile e vivace. Viva la Revolucion si rivolge al mondo social, sempre in termini ironici, con un occhio sulla politica. Problemi invece fiscal-burocratici all’interno della marcia di Sorriderò, con qualche riferimento vintage.
Anche Maria Antonietta, già presentata come singolo, ha l’aria della marcetta un po’ agée. Si va sul danzereccio con E Balla!, mentre Cane Difettoso si muove su racconti cinofili. I(struzioni) preliminari si veste da ballata d’antan, facendo da introduzione a L’amore, che con un sottofondo dub ripercorre la produzione cantautorale e poetica sul sentimento più nobile. Nota amara nel finale, con la morbida Svuotalalibertà. Un disco divertente e senza pretese, il debutto dei CaPaBrò, ricco di canzoni semplici e ben eseguite.