Nuovo appuntamento con #shortraks, tre dischi da leggere e ascoltare tutto d’un fiato. Oggi tocca a Luciano De Blasi e i Sui Generis, Human Colonies, NOP.
Luciano De Blasi e i Sui Generis, Supererò. Imprese eroiche in media definizione
Supererò. Imprese eroiche in media definizione è il terzo album di Luciano De Blasi e i Sui Generis, band torinese guidata dal medico, psicoterapeuta e cantautore Luciano De Blasi. È un punto di svolta per il gruppo, radicalmente mutato anche nella sua costituzione interna, con nuovi volti e nuove collaborazioni, a cominciare dal lavoro di arrangiamento e produzione artistica del bluesman torinese Dave Moretti (Dave Moretti Blues Revue), che ha dato un taglio completamente diverso rispetto agli album precedenti.
Si parte da storie di immigrazione, raccontate con una capacità di narrazione vivida e con ritmi southern rock su Caporale, Mio Caporale. Tratti un po’ meno drammatici e più ironici con Hulk, che dipinge un gigante più o meno verde con parecchi problemi (e una certa elettricità di fondo). Anche L’animale fa uso delle stesse armi: ironia, chitarre ma anche archi, qualche citazione. Si torna a toni più intensi con Eroi, che racconta di battaglie che sembrano antiche e invece sono quotidiane, con l’aiuto del pianoforte. Caratteristiche tutto sommato simili a livello ideale, con la guerra come metafora (e un incipit preso da Bella ciao) in Eroe di guerra, pezzo però molto più mosso.
C’è anche Federico Sirianni all’interno di Gente Onesta, brano dalla preparazione molto lunga, che poi evolve come un confronto vocale dai toni western ed epici, parlando di modelli di comportamento non proprio impeccabili. Toni morbidi e melodici ne La Casa. Si torna al supereroismo con Il Complesso di Clark Kent, giocosa e con un po’ di organo. Ombre Blues, con Dave Moretti, si mantiene aderente al titolo dipingendo ritratti a colori scuri. Veloce e divertente, con un tocco vintage (e noir) ecco Fuor di metafora. Problemi di pantaloni ne Lo Sbragato, che parte voce e piano e poi si irrobustisce. Problemi di amore e dolore quelli che sono illustrati all’interno di Non è per passione, un po’ reggaeggiante. Si chiude con Supereroe, melodica e tutto sommato gentile. Luciano De Blasi e i Sui Generis mostrano maturità e talento in un disco molto completo ma anche molto fluido.
Human Colonies, Cloudchaser and Old Songs
A solamente un anno dall’album Midnight Screamer, gli Human Colonies pubblicano per MiaCameretta/Lady Sometimes il nuovo ep Cloudchaser and Old Songs. Un inedito e tre “old songs” estrapolate dalle prime due demo della band, interamente reinterpretate e riarrangiate. La prima traccia dell’ep è Cloudchaser, che sa di energia e di rock alternativo anni 90, con una certa dose di rumore annesso. Molto corposa Body, che raccoglie l’onda post punk e la trasforma in movimento plastico e coordinato. C’è molto feedback all’inizio di S.J., che poi punta fortissimo sul drumming, mentre le sonorità flirtano un po’ con lo shoegaze. Si chiude con una parzialmente psichedelica e molto chitarristica ed elettrica Hey You!, che lascia salire la malinconia poco per volta. Saranno anche “old” le canzoni di questo ep ma la riproposizione degli Human Colonies le rende fresche e meritevoli di attenzione.
NOP, A notte fonda
Dopo il primo singolo Le strade di Bologna e il secondo L’unico per te uscito lo scorso giugno, i NOP sono pronti per presentare il loro primo lp, frutto di un anno di lavoro: A Notte Fonda. Il disco decolla con Le strade di Bologna, che ha una struttura rock ma anche sonorità ricche di synth e contrastate. Un po’ più intima ma sempre rumorosa ecco poi Terra e Vento, che parte piano per poi esplodere. Si rimane in ambiti meteorologici con una molto aggressiva Piove, molto robusta e intensa. Si parte elettronici con Luce, che poi alterna le sonorità mentre incita alla resistenza contro cieli che si tingono di nero.
Canzone che accenna a qualche pausa, sulle prime, Cenere, che però poi si rimette a fiammeggiare. Contrasti e qualche svolazzo di tastiere si incontrano all’interno di Sei tu! Arrivano idee new wave e una buona linea di basso con Cambiamenti. Dopo una robusta In un istante (20 maggio 2012) ecco una curiosa incursione “politica” con Ritratto di Aldo Moro, probabilmente un po’ fuori dalle corde della band. Si chiude con melodia ed elettricità con L’unico per te. C’è molta carica nelle canzoni dei NOP, sempre attenti però anche a offrire un versante pop alle proprie canzoni.