Non serve a niente. Non è mai servito a niente. Forse un po’ ai tempi del Vietnam, ma anche lì: parliamone. Però la musica è sempre stata contro la guerra. E vedere alle porte d’Europa i carrarmati, i missili, le truppe, come se si fosse nel ‘40 (o negli anni Novanta nei Balcani) è qualcosa che non può lasciare indifferente nessuno.
E al di là delle considerazioni geopolitiche, al di là delle considerazioni su quanto sia diventato mostruoso Putin (spoiler: è sempre stato così, anche quando il nostro centrodestra si azzuffava per fare le foto con lui, anche quando facevamo affari con lui, e anche quando, fra poco, riprenderemo a farli), al di là di quello che concretamente possiamo fare per fermare tutto questo (pochino, purtroppo), proviamoci con la musica.
Noi di TRAKS abbiamo avuto un’idea non particolarmente originale: abbiamo chiesto a un po’ di amici (molti musicisti, alcuni giornalisti, qualche esponente a vario titolo del mondo musicale) una canzone contro la guerra, motivandoci la scelta in breve. Ne è uscita questa nostra playlist, una Songs Against War edizione 2022. Pare che il concetto, purtroppo, non passi mai di moda.
In.Visible, musicista: “World Citizen” – David Sylvian, Ryuichi Sakamoto
Un forte richiamo all’università ma allo stesso tempo una denuncia contro ogni forma di fascismo ed un monito per ricordarci le sofferenze del mondo mosse dalle angherie dell’uomo.
Immune, cantautore: “Imagine” – A Perfect Circle
Questa triste versione di Imagine dipinta dalla musica degli A perfect circle ci ricorda quanto si dia per scontata una serenità e una pace sostanzialmente solo e sempre immaginata, quanto vicino a noi può essere una minaccia alla nostra libertà ma finché non arriva ai nostri occhi sembra solo un velo triste di un mondo lontano. Con oscurità e angoscia l’intramontabile inno alla pace di John Lennon viene ricostruito nella musica raccontando un’oscuro presagio da cui guardarci le spalle. Ho scelto questo brano per non dimenticare quanto è preziosa la nostra libertà e quanto poco basta per farla sparire.
Chiara Orsetti, giornalista: “Canzone contro la paura” – Brunori Sas
Se ti guardi intorno non c’è niente da cantare, dice Brunori Sas nella sua Canzone contro la paura, e come dargli torto. E sicuramente sarà superficiale, ma in mezzo a questo dolore e in tutto questo rumore Dario canta un mondo che non c’è. E parla d’amore, parla di piccole cose che possono rendere felici, che si comprende troppo spesso che non sono piccole proprio quando vengono strappate via dalle mani. Come una tazzina di caffè, come l’odore di qualcuno a cui vuoi bene e che temi di non poter più respirare. Come un edificio che ieri era casa tua e adesso sono solo macerie.
Cristiano Pucci, cantautore: “Miss Sarajevo” – Passengers
“Ascoltando questo pezzo sotto la doccia nelle comodità della vita tranquilla dove i problemi sono piccoli rispetto a quello che sta succedendo ora nel mondo. Siamo formiche schiacciate dai poteri forti e non capiamo l’importanza della vita. Non sappiamo come un bambino possa vedere indifeso negli occhi di un genitore la paura della guerra , la rovina e la perdita di tutto il sacrificio del lavoro di una vita in un momento in una bomba…”
Tiziano “Zenø” Farinacci dei Pì Greco, musicista: “Nessuno fece nulla” – CSI
Scelgo il brano Nessuno Fece Nulla dei CSI, il cui testo non è firmato da Giovanni Lindo Ferretti ma è parte dello scritto “Indicazioni Stradali Sparse per Terra” del poeta bosniaco Nedzad Maksumic. Ti prende con le dita posizionandoti all’interno di uno spaccato bellico, illustrandoti il da farsi continuare ad essere e informandoti sullo stato dell’arte. Non c’è tempo per le lacrime e quando il brano finisce ti rendi conto che hai soltanto assaggiato quella sensazione.
Eleviole?, cantautrice: “Buongiorno Buona Fortuna” – Perturbazione
Viviamo in pace da circa 80 anni. Non ci pensiamo mai, non ce ne rendiamo conto se non quando qualcosa più o meno vicino a noi accade. 80 anni di normalità. Di quotidiano (pandemia a parte). Per questo ho scelto “Buongiorno Buona Fortuna” dei Perturbazione, un brano che racconta con leggerezza questa normalità, nella speranza che possa tornare presto, per tutti coloro che l’hanno perduta.
Hapnea, band: “I’ll take care of you” – Mark Lanegan
Una canzone contro la guerra, anzi contro ogni genere di conflitto, è decisamente I’ll take care of you di Mark Lanegan (di Bobbie Bland in realtà). Per noi è un inno all’empatia, all’amore, all’unione ed è cantata da una delle voci più piene di sentimento degli ultimi 30 anni. Già ci manchi Mark, te ne sei andato giusto in tempo prima che le cose al mondo peggiorino ulteriormente.
Mattia Salvadori, musicista: “Il mio nemico” – Daniele Silvestri
Come si vede nel video, alla fine il nostro nemico è come noi, ci facciamo guerra tra simili. Un testo nato conseguentemente agli eventi del G8 di Genova del 2001. Evidentemente la “vicinanza” dell’accaduto ci ha lasciato molte riflessioni e grazie a opere del genere non è passato invano.
Daniele Modaffari, fotografo: “Disamistade” – Fabrizio De Andrè
Disamistade è una canzone che si presta a molteplici interpretazioni. Parla di uomini, parla di lotta, di sangue e dolore. Parla della discordia che nasce tra gli uomini, tra tutti gli uomini, per il semplice convivere a questo mondo: nell’incessante ricerca della giustizia originale si ottiene solo nuova violenza, il sangue si lava con altro sangue, in un perverso circolo vizioso senza fine.
Cosimo “Zanna” Zannelli, musicista: “Tex” – Litfiba
Ho avuto il privilegio di suonare con i Litfiba nel “Grande Nazione” Tour del 2012, passando anche dalla partecipazione all’evento benefico “Italia Loves Emilia”, al Campovolo di Reggio Emilia. Su Tex si unì a noi anche Ligabue, promotore dell’iniziativa. Ci sono tante canzoni contro la guerra e la sopraffazione che sento mie e che porto nel cuore… Ma a questa in particolare mi legano ricordi meravigliosi.
Alex Pierro, giornalista: “Give Peace a Chance” – John Lennon
Give Peace a Chance di John Lennon è forse la canzone che più incarna lo spirito pacifista. L’idea di questo brano venne a Lennon durante la celebre luna di miele, il famoso Bed-In di Lennon e Yoko Ono, quando a un giornalista che chiedeva cosa intendessero dimostrare con quella manifestazione provocatoria lui rispose semplicemente: “All we are saying is give peace a chance, Tutto quello che stiamo dicendo è date una possibilità alla pace”.
Questa frase piacque talmente tanto a Lennon che decise di usarla per scriverci una canzone. Il testo ruota intorno al titolo usato come slogan e nelle strofe Lennon improvvisa destreggiandosi tra alcuni avvenimenti attuali e i personaggi più disparati: Timmy Leary, Rosemary, Tommy Smothers, Bob Dylan, Tommy Cooper, Derek Taylor, Norman Mailer, Allen Ginsberg, Hare Krishna.
Anche in questo caso, Lennon, dimostra di essere propositivo. Pro e non contro. Semplicemente non cita la guerra in senso stretto, ma nel testo la parola ricorrente è Peace, Pace. Ripetuta quasi come un mantra. Il brano, registrato il 1º giugno 1969 nella stanza numero 1742 del Queen Elizabeth Hotel di Montreal, è da sempre considerato l’inno pacifista per eccellenza ed è stato usato nelle manifestazioni anti-guerra del Vietnam e dai movimenti di protesta della controcultura. Poco dopo l’assassinio di Lennon, migliaia di fan si riunirono fuori dal Dakota Building, dove Lennon viveva e dove fu brutalmente assassinato, e iniziarono a cantare Give Peace a Chance.
Dopo quasi 53 anni dalla pubblicazione di questo brano capolavoro, stupisce che ci sia ancora tanto bisogno di ricordare che la pace non dovrebbe mai essere data per scontata. E di quanto bisogno ci sarebbe di riavere Lennon con noi, o meglio, che non se ne fosse mai andato.
Mazzoli, cantautore: “Henna” – Lucio Dalla
A mio parere una delle canzoni più belle di Dalla e che trasmette un messaggio di grande fiducia “io credo che l’amore ci salverà”, nonostante la diffusa indifferenza e la consapevolezza che anche il dolore ci cambierà rimane una canzone di forte speranza, speranza che oggi è più che necessaria.
Fabio Alcini, giornalista: “Cupe vampe” – CSI
“Cupe vampe, livide stanze/Occhio cecchino etnico assassino/Alto il sole, sete e sudore/Piena la luna, nessuna fortuna/Ci fotte la guerra che armi non ha/Ci fotte la pace che ammazza qua e là/Ci fottono i preti, i pope, i mullah/L’ONU, la NATO, la civiltà/Bella la vita dentro un catino/Bersaglio mobile di ogni cecchino/Bella la vita a Sarajevo Kiev città/Questa è la favola della viltà”
CSI, 1996 2022