Filtro è il primo disco dei Tenue, in uscita per la V4V Records. La band campana aveva dato un assaggio il 15 novembre, con l’uscita del singolo Traccia, e il 21 gennaio con Annegare, introducendo già al concept del disco. “Ansie soffocanti raccontate per tendere la mano a chi si sente isolato”.
La giovanissima band, di stanza tra Caserta e Napoli, conferma di saper scrivere canzoni capaci di fotografare i sentimenti, le contraddizioni e i desideri dell’avere vent’anni. raccontare, o meglio si confidarsi, senza paura di mostrare il lato lato più debole. I Tenue sono: Antimo (voce, chitarra), Eloise (voce, batteria), Giovanni (basso), Angelo (chitarra).
Tenue traccia per traccia
La partenza, con l’omonima Tenue, è lieve e soffusa, anche se non del tutto eterea. Più ritmata e corposa invece Annegare, che arriva subito dopo e ha toni da rock alternativo internazionale.
“Vivo in terza persona/mi vedo da lontano” dice Terza persona, pezzo piuttosto consistente e muscolare, ma con varchi meditativi piuttosto consistenti.
Ecco qualcosa di proibito, di ‘sti tempi: Contatto è un pezzo abbastanza roboante ma anche ricco di contrasti. Echi 90s nelle risonanze di chitarra.
Un po’ più trattenuti i suoni di Lieve, ma si capisce come ci sia qualcosa che macina sotto in attesa di esplosione. In realtà si sale di tono in modo graduale, cambiando anche ritmo.
A metà disco arriva anche la ballad: davvero morbida Quella foto, molto ricca di nostalgie. Si riprende a fare rumore con Traccia, primo singolo tutto sommato abbastanza moderato ma consistente.
Molto cupa, ecco poi Vento, aperta da strappi di corde e da una voce quasi sotterranea. Ma poi il brano esplode in modo aggressivo.
Si scava piano in Solco, morbida e arresa, ma anche capace di costruire traiettorie notturne, che sfociano in un finale psichedelico.
Più minimalista Forse, almeno sulle prime, ma con uno sviluppo che si fa rumoroso. Ultimo brano del disco Derealizzazione: si parte da lontano e si realizza una coda strumentale, piano piano sempre più potente.
Si chiamano Tenue ma non sembrano proprio propensi all’arrendevolezza che il nome suggerirebbe: il loro album è anzi piuttosto combattivo e varia spesso l’orizzonte sonoro, riempiendolo di testi di buona qualità.