Esce l’album di debutto di The Heron Temple: W.A.U è l’acronimo di Where Are U (Dove Sei). Una domanda apparentemente semplice e di uso comune, ma dalle mille sfaccettature.  W.A.U racchiude infatti diversi concetti cardine che hanno ispirato la scrittura di The Heron Temple negli ultimi anni: la distanza, l’amore, l’attesa e la ricerca costante.  

Tutti questi elementi, che a primo impatto potrebbero risultare in netta antitesi tra loro, in realtà compongono un collage esaustivo dei sentimenti che hanno influito sulla stesura degli otto brani del disco. W.A.U è il primo lp del gruppo, scritto, arrangiato e registrato tra Palermo e Milano. 

I brani e la loro consecutio ne rafforzano il concetto, a partire da Sciogliersi un po’ e culminando con la crepuscolare Portami ViaW.A.U  per The Heron Temple, in definitiva, è una domanda e una risposta allo stesso tempo. “Dove sei, dove siamo stati, dove siamo adesso? WAU”.

The Heron Temple traccia per traccia

Si parte camminando lungo i Coltelli, in un pezzo acido e insinuante. Si procede con Sciogliersi un po’, che aumenta il ritmo e acquisisce chitarre tra funk e dance, per un pezzo particolarmente movimentato.

Abbassa i tempi e i modi Inverno, che parla di sogni distrutti, di treni che portano giù e di parole che fanno tremare come foglie al vento.

Piuttosto epico l’ingresso di Falliscono i locali, già presentata come singolo e già molto ascoltata su Spotify. Una serie di fallimenti si affollano, in una situazione personale e generale che porta a non avere più la forza di ricominciare.

Che fine ha fatto il tuo Romanticismo? Domanda senza risposta, corredata da un brano dalle sonorità morbide e tristi, elettriche ma con qualche coro. Finale con schitarrata elettrica violenta.

Si torna all’elettronico con Ci facciamo male, che conta anche su un battito molto serrato. Anche in questo caso si sfora largamente nell’acido, grazie a un mix piuttosto interessante di sonorità.

Torna la calma mentre calano le Ombre, per un brano particolarmente intimo e melodico. Anche la chiusura del disco, affidata alle note di Portami via, è molto malinconica e tranquilla, per quanto gradualmente in crescita di pathos.

Buone sensazioni quelle che il duo distribuisce a piene mani nel proprio lp d’esordio. Canzoni ben scritte e ben eseguite, tutte mantenendo la giusta tensione, dall’inizio alla fine del lavoro.

Genere musicale: rock-pop

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