Fuccboi è il primo album del trio synth pop romano Vangarella Country Club, pubblicata da Noia Dischi e prodotto interamente presso l’Absonant Studio di Roma. Dopo il primo ep, L’importanza del liceo classico, la band ripropone sensazioni mescolate e comprendenti dream pop, minimal wave, trap, ma con testi portati all’introspezione e all’analisi dell’attuale generazione di ventenni.
Vangarella Country Club traccia per traccia
Un atteggiamento un po’ blasé e forti influenze dream pop (dagli Spiritualized in qua) contraddistinguono l’apertura, affidata a Aestetica, che suona un po’ come un manifesto, se solo i VCC avessero voglia di appiccicare manifesti. Umana condivide l’estetica del brano precedente, ma infila discorsi che possono far pensare sia alla new wave sia a qualche tentazione da dancefloor, posto che il cantato accelera un po’ e procura sensazioni quasi hip hop.
Filtrano indizi di attualità, ma anche voci robotiche e idee pop che fanno pensare a certe cose in circolazione nel synth pop dagli anni ’80 in qua, in N.Y.U., che prevede addirittura un sax in chiusura. Malinconie e sensazioni di caduta imminente si raccolgono a piene mani in 7euro.
Lungomare aggiunge qualcosa in termini di fluidità pop, mentre Hype Bestie (con R. Capasso) gira su un groove consistente, addentrandosi nei misteri del mondo dei social. Si chiude con D. (feat. Sam Knight) che si avvicina alla produzione dei dj degli anni 90, aggiungendo qualcosa in termini di pathos.
Come nella copertina, significativa, i Vangarella Country Club sembrano preda di un lungo post sbornia e cercano di dissipare la propria emicrania con suoni apparentemente morbidi ma spesso percorsi da brividi e battiti.