Walter Lure & The Waldos, “Wacka Lacka Boom Bop A Loom Bam Boo”: la recensione #TRAKSTRANGERS

walter lure

Con un titolo leggermente nonsense come Wacka Lacka Boom Bop A Loom Bam Boo, Walter Lure & The Waldos firmano il proprio ritorno in scena.

Poco prima che i Sex Pistols scuotessero la core band britannica degli Stati Uniti, The Heartbreakers erano emersi come punta di diamante della prima ondata di punk rock.

Dopo che i New York Dolls si sono sciolti, Johnny Thunders formò una nuova band con il co-frontman Walter Lure. Oggi Lure è l’ultimo sopravvissuto della stagione pericolosa di The Heartbreakers e “praticamente l’icona del drogato di East Village cool”, secondo The Observer.

Walter Lure è sopravvissuto non solo alla scena punk di New York, ma anche all’Anarchy Tour con i Sex Pistols e all’essere in The Heartbreakers, che secondo Louder Than War è “probabilmente la band più autodistruttiva e contraria di tutti loro”.

Il successore di The Heartbreakers è WALTER LURE & THE WALDOS. Oggi sono entusiasta di presentarvi il primo album della band in 24 anni “Wacka Lacka Boom Bop A Loom Bam Boo”, preceduto dal primo singolo “Crazy Kids”. Il video di accompagnamento include scene del lungometraggio in uscita ‘Thunders: Room 37’, che drammatizza gli ultimi giorni di Johnny Thunders.

Walter Lure & The Waldos traccia per traccia

L’inizio è come te lo aspetti: chitarre, voglia di fare casino e un pizzico di vintage. Ci sono anche tamburi di guerra in Crazy Kids, ma è una canzone di sorrisi più che di battaglia.

Già più incazzata Damn Your Soul, che suona molto Sex Pistols, pardon, Heartbreakers. C’è un sax acidino all’ingresso di Where Were You (On Our Wedding Day), pezzo molto giocoso e divertito.

Di nuovo ragazzi, ma questa volta di Londra: corale ed elettrica, London Boys passa veloce. Lazy Day flirta con il pop e con le rime baciate.

Un po’ di oscurità e molto rock’n’roll transita per le movenze di Take a Chance with Me, ancora elettrica e corale.

Wham Ba Boom ritorna su passi molto più divertiti, pur non facendosi mancare groove ed elettricità.

Giri di basso robusti ma anche una certa pigrizia di fondo emergono in Bye Bye Baby. Si torna al rock vecchia maniera con She Doesn’t Love You.

Con Little Black Book si sfora decisamente verso un blues (con armonica a bocca) che sembra puntare verso il Delta.

Si parla d’amore (d’amore?) con Don’t Mess with Cupid, che prevede una brass section d’appoggio. Chiusura ironica con You Talk Too Much.

Qualche canzone suona un po’ manieristica e troppo nostalgica. Tuttavia Walter Lure & The Waldos qui e là provano a riaccendere una scintilla che, se magari non provocherà un incendio, sicuramente potrebbe scaldare un po’ il cuore di non pochi appassionati.

Genere: punk-rock

Se ti piace Walter Lure & The Waldos assaggia anche: Punkreas

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