Esce oggi il primo ep degli Waterdrop, giovane alternative rock band da Brescia, già anticipato dai due singoli Triumph e Insane. Waterdrop è stato registrato al Glotoneria Studios (BS), mixato da Riccardo Frigoni e masterizzato presso Eleven Studio (MI), tranne che per l’ultima traccia che ha visto per rec/mix e master l’IndieBox Music Hall (BS).
Così lo racconta la band: “Waterdrop rappresenta l’inizio della storia di questo gruppo. Ogni dettaglio racconta l’evoluzione dei brani e dei membri della band, nel lungo viaggio che è per noi la musica. Lo scopo è di abbandonare gli schemi a cui ci sentiamo legati, esplorando le infinite possibilità che le nostre influenze ci concedono. E’ un album che evolve, composto da brani che hanno sempre una crescita al loro interno. Le canzoni si costruiscono sempre intorno ad atmosfere profonde e buie, da cui poi emerge l’anima di ogni brano”.
Waterdrop traccia per traccia
Drift Away, la prima canzone dell’ep, proietta fin da subito al centro di sonorità di chiara ispirazione internazionale, con qualche spruzzata di indie in mezzo a un panorama rock/pop. L’ispirazione sorge da band di stampo nu metal (non a caso sono citati i Linkin Park come termine di paragone), ma la voce fa pensare anche ai Muse.
Si prosegue con My Addiction, pezzo che include cascate di parole, suoni scintillanti e un background piuttosto robusto. Qualche tentazione da dancefloor si propone in una comunque aggressiva e slappata Triumph. What’s Meant to Be si gioca tutta sui contrasti e le accelerazioni improvvise.
Piuttosto vibrante l’introduzione di Chemistry, tra le più violente dell’ep. Il drumming fa da sfondo alla voce filtrata (e qui i paragoni con le band nu metal tornano di attualità strettissima). Si chiude con la già citata Insane, che parte come ballata oscura, salvo salire di colpi a metà percorso.
Un buon esordio per gli Waterdrop, che padroneggiano bene le proprie influenze senza risultarne schiacciati.
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