About Blank, al secolo Gabriele Dalena, pugliese residente a Milano, pubblica l’omonimo album d’esordio e si avventura su territori battuti da artisti come Bon Iver, The National, Phoebe Bridgers, per non citare nomi storici come Elliott Smith e Mark Kozelek, realizzando una serie di canzoni personalissime e intense.
Queste canzoni nascono come auto-terapia per cercare di sciogliere nodi, esprimere emozioni, sensazioni che il corpo aveva bisogno di tirar fuori. Il notebook arancione sul quale scrivevo i testi era un’estensione della mia anima, e oggi è diventato un album. Chi lo legge può leggermi dentro.
La voce nuda, stratificata o manipolata digitalmente, è la protagonista di molti brani (Graceless, Reckless, Million Miles Away). Ma un ascolto più attento rivela l’importanza della chitarra, capace di spaziare da visioni psych (Everyone Falls Asleep, Translucent) ad aperture quasi ambient (In This Dirt). La produzione di Andrea ha sapientemente messo a fuoco questi elementi e completato gli arrangiamenti con una strumentazione tanto minimale quanto efficace (Chosen, Ask The Flowers).
L’album non sarà preceduto da singoli o videoclip, ma è accompagnato da una serie di lyric video attentamente studiati. Una scelta che tenta di riportare l’attenzione sulla musica, e confida nel suo potere di toccare le persone in profondità, al di là delle strategie promozionali. Come canta Gabriele: “In this dirt / all is clean / find your own breath / and keep it close to me”.
About Blank traccia per traccia
Partenza minimal, sussurrata e piuttosto depressa quella che In This Dirt regala al disco. Più movimentato il sentimento che anima Everyone Falls Asleep, più viva e più ricca di risentimento che di malinconia.
Modalità più pop e più allargate, dal punto di vista sonoro, quelle che adotta Chosen.
Si torna a un folk un po’ corale con Graceless, che si posiziona in ambito Sufjan Stevens o comunque da quelle parti lì. Accenni di falsetto e stille di piccoli dolori si sviluppano nel corso del brano.
Reckless riabbassa subito i toni, che peraltro non si erano mai alzati così tanto, per raccontare ancora storie di intimità e buio. Movimenti morbidi quelli in cui si aggirano i sentimenti di Ask the Flowers, un po’ hippy e ondeggiante, con qualche riverbero psichedelico.
Si allargano di nuovo un po’ le maglie sonore con Translucent, che si orienta su piani melodici placidi ma anche abbastanza ricchi. Si torna nell’oscurità con Million Miles Away, sorretta da un loop testuale e da un battito piuttosto aspro, con finale corale amaro.
Si torna alla chitarra prima di avvicinarsi all’uscita: Homesickness fiorisce di armonie richiamandosi a modelli antichi (Cat Stevens? Simon & Garfunkel?)
C’è delicatezza nella scrittura di About Blank e c’è la consapevolezza nell’uso dei propri mezzi, pur aggirandosi in territori molto frequentati a ogni livello. Il disco omonimo è una buona prova, con tracce solide e ben scritte.
Genere musicale: indie folk
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